Le antenate dei SUV
La Plymouth "woody" del 1941

Stiamo ritornando alle origini?

Sports Utility Vehicles, per lo sport e il tempo libero, questa è più o meno la definizione di un tipo di veicolo oggi assai diffuso anche in Europa. I Suv contemporanei hanno peso e consumi elevati, meccanica robusta, in molti casi 4 ruote motrici; secondo alcuni sono fatti per non passare inosservati quando si va al supermercato; a questo aspetto di “status-symbol”, gli americani che li usano da 70 anni hanno dato una definizione al vetriolo, dicendo che sono veicoli per “Sub Urban housewiVes”, per casalinghe sub-urbane che in fondo forse non sanno che farsene.

La differenza fra i Suv delle origini e quelli odierni è “sociologica” prima ancora che tecnica. Quelli d’epoca sono nati al tempo della seconda guerra mondiale ed erano un fenomeno americano, in Europa e nel resto del mondo mancavano condizioni di vita tali da proporre a vasti strati di popolazione un veicolo per il tempo libero. I veicoli leggeri a quattro ruote motrici stavano per conoscere una vasta popolarità in guerra e nel dopoguerra grazie alla jeep (che è l’espressione americana per GP, veicolo per scopi generali, non meglio precisati); ma quando le prime giardinette per il tempo libero venivano ritratte a fianco di tavole da surf sulle sponde dell’oceano, praticamente essi erano ancora sconosciuti.

Quei primi veicoli per il tempo libero avevano la carrozzeria in parte in legno perché la struttura ne usciva alleggerita e riparabile anche ad opera di un artigiano, senza dover attendere i ricambi dal costruttore. I cristalli erano piatti, ma questo era comune alla maggior parte delle vetture americane fino al termine degli anni ’40; il parabrezza, per essere ampio era diviso in due lastre separate. La trazione era solo sulle ruote posteriori, perché erano derivati dalla produzione di serie e non specificamente progettati per il fuori strada. Erano i veicoli tuttofare degli americani che si stavano riprendendo dalla grande depressione, con un occhio ancora piuttosto attento al risparmio.

I SUV più recenti sono disponibili anche in versione a due ruote motrici anziché quattro: la meccanica ne esce alleggerita e si risparmia nei consumi, perché pochi sono gli abitanti e i frequentatori di zone tanto impervie da avere effettivamente bisogno di un 4X4. Molti necessitano invece di mezzi di trasporto che non prosciughino i portafogli nelle marce di avvicinamento ai luoghi di svago. La maggior robustezza di un suv rispetto a un’auto tradizionale è di conforto nel traffico e la posizione di guida più elevata secondo indagini dei costruttori “comoda”. L’elettronica fa il resto nel garantire una trazione adeguata

Per altre strade si sta ritornando al concetto degli americani di 70 anni fa, di avere un’auto tuttofare, dalla cerimonia alla scampagnata , che duri a lungo, perché il futuro sembra incerto.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/10/2011