Quanto è lontana Bretton Woods!
Il Mount Washington Hotel dove si riunirono i 730 delegati delle 44 nazioni partecipanti alla conferenza di Bretton Woods, dal 1º al 22 luglio 1944

Qui si decise di far nascere il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale

Nel 1944 in questa località turistica di montagna del New Hampshire (costa nord-orientale Usa)  non troppo lontana dal confine canadese venne tenuto a battesimo l’ordinamento economico-monetario del secondo dopoguerra.

Qui si decise di far nascere il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Perché i due organismi divenissero operativi fu 

però necessario attendere fino al 1946; dopo la fine del conflitto sempre più Paesi aderirono per poter sviluppare il commercio e far 

crescere le loro economie. Al centro dei lavori furono posti i piani l’economista americano White e dell’inglese Keynes .

Alle fondamenta del sistema di Bretton Woods vi era l’impegno degli Stati Uniti a convertire il dollaro in oro. La quantità di dollari in circolazione nel mondo doveva corrispondere – almeno in teoria – all’oro detenuto nei forzieri della Banca Centrale americana. Questo concetto è quanto mai lontano dal quel che leggiamo oggi, di tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti. Se immaginiamo una bilancia, nel 1944 potevamo mettere su un piatto un certo numero di dollari, che dovevano corrispondere a una certa quantità di oro. Oggi mettiamo su un piatto il debito pubblico (o una fettina di..), quello che lo Stato americano e tutti i suoi cittadini hanno nei confronti del resto del mondo e sull’altro il Pil (Prodotto Interno Lordo) , la quantità di beni e servizi prodotti in un momento specifico teorico dall’economia americana. Non occorre un economista per notare come queste due ultime grandezze siano variabili, difficili da afferrare e misurare, oggetto come sta accadendo di recente di valutazioni differenti a seconda dei punti di vista di diversi centri studi (Le “Agenzie di rating”).

Una volta stabilito che la chiave di volta era il rapporto dollaro-oro, i Paesi che entravano nel FMI, calcolavano il peso della propria moneta in rapporto al dollaro, così in definitiva si era fissato un rapporto stabile di valore anche fra una valuta e l’altra. Il Fondo Monetario era il garante del funzionamento di tutto il sistema e la cassaforte nel contempo, perché per aderirvi, ciascun Paese doveva comprarvi delle quote, che corrispondevano al suo “peso” sulla scena economica mondiale. E il Fondo costituiva così riserve proprie per effettuare prestiti a Stati ed economie in difficoltà.

Dopo la guerra del Vietnam e il danno economico (oltre a quelli morale e sociale) che comportò per l’economia Usa, il presidente Nixon dovette sospendere la parità oro-dollaro a far data dal 15 agosto 1971. Dopo 25 di onorato servizio il meccanismo di Bretton Woods cominciò a sgretolarsi e il mondo andò verso un sistema di cambi flessibili da più parti giudicato un “non-sistema”.

Il più evidente problema attuale è la coscienza/conoscenza dell’ ammontare – anche approssimativo - della massa monetaria mondiale mondiale. Più nessuno stato misura la quantità di moneta cartacea e metallica che emette in base a un valore comune quale era il dollaro, a sua volta stabilmente agganciato all’oro. I sistemi bancari e finanziari emettono titoli comunemente noti come “derivati” che vanno a incrementare ulteriormente la massa monetaria in circolazione. Il rapporto fra ricchezza globale esistente in quanto prodotta ogni anno e denaro nelle varie forme (attività e passività di un qualunque bilancio, anche familiare) sono divenute grandezze sfuggenti e difficilmente misurabili. Non ci si può stupire degli andamenti altalenanti delle borse, né della crisi economica che colpisce sempre più vaste zone del mondo.

 

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Articolo pubblicato il 23/09/2011