Sarajevo accoglie Papa Francesco

Papa Francesco, per la sua terza visita europea, si è recato in Bosnia, a Sarajevo, per parlare di pace

Domenica 6 giugno, il Papa è andato in visita a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina. Il messaggio di alto profilo di Papa Francesco è rivolto ad ogni comunità, ogni famiglia e ogni persona.

Non è stato un caso che il terzo viaggio papale in Europa sia stato Sarajevo, dopo Tirana e il Parlamento Europeo, e che quindi il tema sia la pace, l’importanza della costruzione di essa.

E non è certo stato casuale il fatto che di pace se ne parli proprio a Sarajevo, memore di una guerra fin troppo sanguinosa e dimenticata.

Prima della messa, il Papa ha incontrato infatti il Presidente della Bosnia. Da non dimenticare la situazione politica non facile data dalla conduzione a tre teste dello Stato, tre partiti che rappresentano le tre culture cristiana, ortodossa e musulmana.

Lo stato è diviso dunque in tre, e così è anche la politica, ma pare che tutto ciò non funzioni in modo eccelso. A detta della popolazione, ogni partito va per la sua strada e difende solo la propria cultura, senza una collaborazione reciproca.

Durante l’incontro con Papa Francesco, il Presidente ha ricordato l’importanza della posizione della Bosnia , che si trova al centro dell’unione e della divisione tra l’Europa e l’Asia , tra l’Oriente e l’Occidente, patria delle diversità e di grandi sconvolgimenti storici.

Per questo motivo il Papa, parlando di pace, invoca la giustizia, dicendo “Opus iustitiae pax”, la pace è frutto della giustizia. Ma proprio per questo motivo la pace sembra difficile da realizzare in Bosnia, dove la giustizia ancora non ha compiuto il suo dovere.

Alcuni dei responsabili dei massacri in Bosnia , a Sarajevo e a Srebrenica, sono stati recentemente fermati, ma molti ancora latitano e continuano a vivere la loro vita, senza aver ancora pagato per ciò che hanno fatto.

Il Papa insiste sul fatto che ci siano atteggiamenti necessari per fare la pace, come bontà , umiltà, magnanimità. Bisogna perdonare e sopportarsi a vicenda.

Anche essendoci degli atteggiamenti necessari per costruire la pace e per essere artigiani di pace, insiste il Papa, non possiamo pretendere che la pace dipenda solo ed unicamente da noi.

Papa Francesco dice infatti che la pace è prima di tutto un dono di Dio, perché è frutto della riconciliazione tra lui e gli uomini.

 

Teatro di differenze, di discordie e di divisioni, la Bosnia secondo il Papa deve diventare ora un mosaico armonioso, capace di superare le urla fanatiche.

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Articolo pubblicato il 08/06/2015