Allarme terrorismo in Francia
Christian Guilleminot/AP

Attacchi ragionati o “semplice” follia ?

Sabato a Joué-lès-Tours e domenica a Dijon, due stragi che fanno immediatamente pensare ad atti terroristici, fomentando il recente allarmismo francese in materia di criminalità organizzata.

Il weekend di violenze è iniziato sabato pomeriggio, quando il ventenne Bertrand Nzohabonayo si reca in commissariato e aggredisce tre funzionari – sfigurando il volto del primo, quasi tagliandogli la gola, e ferendo gli altri due che tentavano di proteggere il collega. L’aggressore è infine deceduto per mano di un quarto agente – atto che il procuratore locale ha etichettato come “legittima difesa”.

A posteriori, il responsabile dell’attacco alle forze armate è poi stato identificato: aveva compiuto in passato atti di delinquenza ma mai di sì grande entità. Ciò che ha destato sospetti è stato invece il profilo di Facebook, ormai fonte di qualunque informazione, dove Nzohabonayo esprimeva la proprie idee prettamente radical-islamiche. Inoltre, gli investigatori hanno riscontrato che il fratello risulta essere un islamista estremo che aveva dichiarato di voler prendere parte a movimenti Djiadisti in Siria.

Domenica, a Dijon, ha luogo un altro evento sconcertante. Un uomo in macchina investe volontariamente 13 persone all’urlo di “Allah akbar” (Allah è grande), a quanto dicono le fonti. Tra le vittime anche un bambino di 13 anni, che fortunatamente non è in stato critico – sono invece gravemente ferite due persone.

L’uomo ha poi dichiarato di aver agito dopo aver visionato un documentario sul conflitto ceceno. All’arrivo delle forze dell’ordine avrebbe inoltre urlato “in nome dei figli della Palestina”, seminando ulteriormente il panico – a primo acchito è sembrato infatti un atto terroristico. Si è poi scoperto, tuttavia, che l’uomo era affetto da una “psicosi antica” che porta a deliri mistici; era infatti seguito in un ospedale psichiatrico. La pista del terrorismo è quindi decisamente poco probabile, dati i disturbi dell’uomo.

Tuttavia, c’è chi già corre ai ripari – o meglio alla prevenzione: il primo ministro francese Manuel Valls così come il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve. Entrambi, dopo aver espresso la loro solidarietà con le vittime e le loro famiglie, si sono detti preoccupati riguardo questi avvenimenti, mettendoli subito in relazione con l’ISIS e i recenti eventi che hanno avuto luogo principalmente in Siria. Valls ha inoltre affermato che “la Francia non ha mai conosciuto un pericolo così grande per quanto riguarda il terrorismo”.

La situazione è senza dubbio preoccupante, ma ulteriore allarmismo non è auspicabile – non tutti gli aggressori sono terroristi e non tutti gli incidenti sono in nome di Allah – per ben difenderci da ciò che ci minaccia, dobbiamo senza dubbio imparare a ben distinguere.

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Articolo pubblicato il 27/12/2014