Più politica e meno chiacchiere
Il neo-eletto Presidente Juncker presenta la nuova Commissione, Reuters/Contrasto

Ecco gli obiettivi della nuova Commissione Europea presieduta da Juncker

Quando si pensa all’Unione Europea, inevitabilemente, ci si concentra sull’economia. Risulta questo il motivo per il quale numerose critiche sono state indirizzate all’UE per il suo approccio poco politico e troppo economico e finanziario, andando contro quella che viene considerata la ragione della creazione dell’Unione : assicurare una politica per la pace.

 

Il problema è tuttavia sempre lo stesso; è facile mettere in comune tutto ciò dal quale possiamo trarre un profitto immediato ed è invece più complicato farlo con ciò che richiede più sforzo e meno vantaggi a breve termine.

 

Ciononostante, c’è ancora chi riesce a vederci lungo e a non agire unicamente in funzione delle prossime elezioni. A rappresentanza di questa non esageratamente corposa parte, si potrebbe prendere il nuovo Presidente della Commissione Europea, il politico e avvocato lussemburghese Jean-Claude Juncker.

 

Dal primo novembre è infatti ufficialmente iniziata una nuova stagione della Commissione, a seguito della selezione dei 27 commissari ripartiti nei differenti campi di specializzazione che saranno al lavoro per un mandato di durata quinquennale. Non è stato facile, ha ammesso il Presidente, ottenere anche solo 9 donne su 28 commissari, numero che in sua opinione resta, tuttavia, ancora “patetico”.

 

Il Presidente-eletto Juncker ha poi dichiarato, durante il suo primo collegio dei commissari il 5 novembre scorso, di volere una Commissione che sia politica, con i vice-presidenti che gestiscano le funzioni di coordinamento, armonizzazione e messa in comune delle idee.

 

L’importanza di un’unione politica è risultata sufficientemente chiara dal discorso di Juncker, che si trova deciso a difendere la Commissione da “attacchi ingiustificati”, riferendosi principalmente alle critiche espresse da Italia e Gran Bretagna durante l’ultimo EU-summit in argomento budget. Il neo-eletto Presidente ha infatti dichiarato di non avere paura dei Primi Ministri, e facendo riferimento al Premier inglese afferma: “non sono io che ho un problema con Cameron, è lui che ha un problema con gli altri Primi Ministri”.

 

Ulteriore segno di una nuova direzione per l’Unione Europea e in particolare per la Commissione , è la presa in mandato della governance dell’Eurozona, precedentemente a carico del Consiglio.

 

Si annuncia anche la creazione di un nuovo centro per le politiche strategiche,  European strategic policy centre” (EPSC) , che si occuperà principalmente di sei argomenti aventi sei team corrispondenti : affari sociali, economia, sviluppo sostenibile, affari istituzionali, affari esteri, comunicazione. A coordinamento di questo nuovo corpo, vi sarà un presidente consigliato da due deputati, dei quali ancora non si hanno i nomi.

 

Durante il collegio si è anche discusso uno dei temi caldi del momento: l’emergenza ebola. Il commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides, che ricopre anche il ruolo di coordinatore UE per quanto riguarda la crisi dell’Ebola, ha aggiornato il collegio sulla situazione presente nelle zone africane toccate dall’epidemia. A questo proposito, l’Unione Europea mobiliterà 900 milioni di Euro per combattere la crisi epidemica.

 

Tra i numerosi accordi e riunioni, fra problemi di budget e priorità umanitarie inconfutabili che assorbono qualunque corpo avente importanza internazionale, la Commissione sembra aver trovato l’equilibrio giusto per mandare avanti le politiche essenziali per la crescita e lo sviluppo. Tutto ciò potrebbe influenzare l’Unione Europea in toto nella sua trasformazione in un’unione prettamente politica, che farebbe certamente apprezzare maggiormente l’Europa ai suoi cittadini.

 

 

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Articolo pubblicato il 12/11/2014