Una scuola "modello": l'antica Pacchiotti di via Bertola

L'antica elementare Pacchiotti di via Bertola era considerata, al momento della sua costruzione, una scuola magnifica e un "modello" per quelle del futuro. Poi venne radicalmente trasformata, sfigurando completamente l'isolato di via Bertola

C’era una volta a Torino una scuola “modello”, voluta da professore di chirurgia e senatore del Regno d’Italia Giacinto Pacchiotti, come da sue memorie testamentarie. La Pacchiotti, scuola elementare maschile e femminile, costrutia nel 1898, era all’epoca una delle scuole più all’avanguardia di Torino: occupava gli isolati tra le attuali vie Bertola e San Tommaso (oggi ci sono le scuole Umberto I e Beato Sebastiano Valfré), occupando una superficie di 2660 metri quadri. Le sezioni erano maschili e femminili, con un grande cortile di 800 metri quadri (uno dei più grandi delle scuole di Torino di allora); per rendere il tutto più ventilato, l’edificio venne arretrato rispetto alla linea della strada, in modo che potesse arrivare ogni momento un po’ d’aria (condizione, quella dell’aria buona, fondamentale in una città dove la tisi era una malattia ancora molto diffusa); l’attenzione per la ventilazione dell’edificio era mostrata in ogni particolare della costruzione: anche nelle latrine, provviste di lucernari ampi per evitare esalazioni poco piacevoli.

Molte erano le novità dell’edificio: fu la prima scuola provvista di spogliatoi (prima erano adibiti a questo scopo le gallerie che conducevano alle classi), per un totale di ben 23 vani adibiti a questo scopo; cosa che costrinse a sacrificare sei aule, con quindi minore possibilità di accoglienza per gli alunni. Per pulire con migliore efficacia le stanze, vennero arrotondati gli angoli delle aule, per poter evitare i ristagni di polvere.

Il riscaldamento era regolato con caldaie, posizionate in una stanza sotterranea: all’epoca, il sistema di riscaldamento a vapore adottato veniva considerato uno dei più igienici e pratici, anche se molto costoso per via di alcune sue innovazioni. Trattandosi, però, nelle intenzioni dei progettisti, di una scuola modello, si decise di adottare comunque il sistema di riscaldamento proposto, garantendo così nelle classi una temperatura non inferiore a 10 gradi anche quando la temperatura esterna era di -10°.

Un così ben progettato edificio, costruito in memoria del senatore Pacchiotti, non ebbe vita felice: danneggiato (ma non tanto) durante la Guerra, venne infine pesantemente ristrutturato, tanto da renderlo irriconoscibile: oggi fa parte del complesso del plesso scolastico annesso al Convitto Umberto I. In molti, passando da via Bertola, si rendono conto di quell’abominio architettonico, freddo, senz’anima, che si staglia in un luogo trafficatissimo della città. Pochi sanno che cosa c’era prima: come sempre, al Comune di Torino si è preferito autorizzare lavori che hanno snaturato l’isolato preesistente, piuttosto che salvaguardare un edificio storico come la vecchia Pacchiotti. Il risultato è quello sotto gli occhi: oggi c’è un palazzone senza alcun pregio artisitico e storico. Di certo, se si fosse preservata la vecchia scuola, il paesaggio urbano di via Bertola ne avrebbe giovato non poco.

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Articolo pubblicato il 26/01/2014