Che bel “Vizietto”!
Marco Columbro e Enzo Iacchetti

Un bell’allestimento e due “mattatori” di alto livello per quest’ultima messa in palcoscenico del lavoro di Jean Poiret: “La cage aux folles”, ovvvero “Il Vizietto”.

 

Non facile per il duo Columbro-Iacchetti, misurarsi con coloro che resero l’opera una pietra miliare della commedia cinematografica: l’italianissimo Ugo Tognazzi e il francese Michel Serrault.

Fu un grande successo cinematografico, fece parlare anche, le tematiche affrontate allora sono più che mai all’ordine del giorno anche oggi.

Una coppia di artisti omosessuali, padroni di un noto locale alla moda nella conturbante Saint Tropez, deve affrontare un imprevisto: il loro figlio si sposa, e naturalmente i genitori della fanciulla conosceranno i genitori del ragazzo. Tutto bene, tutto normale, se non fosse che il padre della fanciulla è un noto politico che da sempre contrasta, più per ritorni politici- ma guarda!- che per convinzione, tutto ciò che possa avere anche soltanto il profumo della “perdizione”.

Da qui parte quella che si potrebbe definire una commedia leggera o un musical, interpretati ottimamente da due “animali da palcoscenico”.

Enzo Iacchetti è Zazà, la regina delle drag queen del locale, Marco Columbro è Renato, “suo marito da più di vent’anni”, e direttore del Cage.

Per chi non fosse abituato a vederlo nei panni di una drag queen bisogna ammettere che Iacchetti è veramente all’altezza di quanto gli viene chiesto, una vera sorpresa. E Columbro non è da meno.

Aiutati da un corpo di ballo bravo, naturalmente molto drag queen e molto calato nella parte, i due si alternano in canti e balli che “tengono” lo spettacolo per oltre due ore. Ma non crediate che siano solo lustrini e piroette, in tutto questo c’è del teatro, della vita vera. Splendido il monologo di Iacchetti, sui sentimenti, sul sentire, sull’amore, che dovrebbe liberarsi delle sovrastrutture proprie del nostro vivere, per tornare ad essere quello che è: amore, da qualsiasi parte esso venga.

Tra i due attori c’è una perfetta sintonia, e basta un’occhiata divertita tra i due per coinvolgerli in alcuni momenti di riso, fuori copione, che strappano l’applauso alla platea in modo involontario, ma che dà la netta sensazione del legame che questi due “mattatori” riescono a stabilire con il pubblico.

Sul palco si rivede anche, nei panni del maggiordomo di casa, un Russel Russel – artista già conosciuto in Italia negli anni ottanta come disco dancer – che interpreta la parte con mestiere e molta simpatia.

 

Il Vizietto all’Alfieri di Torino fino al 6 gennaio.

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Articolo pubblicato il 05/01/2014