Quale futuro per la Facoltà di Medicina?
Palazzo Nuovo

Questo test è utile per la Facoltà di Medicina che intasca ben 100 € a studente

Tutti noi in questi giorni abbiamo sentito parlare in televisione del test di ammissione alla Facoltà di Medicina. Abbiamo sentito dire che è un test eccessivamente difficile e che non ha di fatto alcuna attinenza con la professione che andranno poi a ricoprire gli aspiranti medici.

 

Ma sarà poi vero? O sono solo i telegiornali che, come sono soliti fare anche per l'esame di maturità, amplificano le cose più di come sono in realtà?

 

Fuori da Palazzo Nuovo, il giorno del test di ammissione (martedì 4 settembre), dalle 8:30 è pieno di giovani studenti e studentesse che, fra una chiacchierata con gli amici e un ultimo sguardo al libro di medicina, cercano di dissimulare la tensione.

 

Dopo di che, alle ore 11:00, il test inizia e l'ingresso si svuota.

 

Al ritorno degli studenti, dalle 12:30 alle 13:00, è difficile trovarne uno che non sia insoddisfatto del proprio test o che non si lamenti del fatto che il test fosse troppo difficile, tanto da sembrare impossibile.

 

Uno di questi è F.B. che dice:

 

"Senz'altro questo test è utile per la Facoltà di Medicina che, attraverso di esso, si intasca ben 100 € a studente. Nella sola città di Torino sono stati più di 3400 gli studenti che si sono iscritti al test di ammissione, in tutta Italia più di 84000. Vi lascio immaginare i guadagni. Nella Costituzione c'è scritto che il diritto allo studio è garantito ed è uguale per tutti, ma nei fatti non è affatto così. E' una vergogna, in questo modo si favoriscono solo i raccomandati".

 

E rincalza:

 

"Molte delle domande non avevano assolutamente nulla a che fare con quella che è la professione medica. Per non parlare di biologia, che era pressoché impossibile. In questo modo si rischia di allontanare dalla Facoltà dei potenziali buoni medici che avrebbero potuto fare del bene ai propri pazienti. Che non osino parlare poi di casi di malasanità. Se i criteri di selezione degli aspiranti medici continuano ad essere questi non potranno che continuare ad esserci".

 

Il giovane studente riceve la solidarietà e l'appoggio degli altri studenti a lui vicino, che condividono in pieno le problematiche espresse sul test di ammissione, considerato troppo lontano dalla realtà.

 

A questo punto viene spontaneo pensare a tutti quegli studenti che sarebbero potuti diventare in futuro dei buoni medici e che, a causa di questo test di ammissione (giusto o sbagliato che sia), non lo diventeranno mai.

 

Siamo sicuri di avere più a cuore i guadagni degli atenei universitari invece che le competenze dei medici che accudiscono e accudiranno in futuro i nostri malati?

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Articolo pubblicato il 07/09/2012