Il Festival dell’Oriente: una vetrina per tante valide scuole di arti marziali

Si è appena conclusa la 17 edizione a Torino: affluenza record e tanti stand.

Il fascino dell’oriente sta contagiando ormai tantissimi italiani. Dal nord al sud, ovunque approdi il Festival dell’Oriente, si registrano numeri da record in quanto ad affluenza di visitatori e offerta di stand per la vendita di prodotti autoctoni.

Io sono stato lo scorso weekend a Torino nei padiglioni del Lingotto Fiere e dell’Oval, dove si è tenuta la 17 edizione del Festival (la prossima si terrà a Roma, poi a Milano), e posso testimoniare una partecipazione davvero ingente di pubblico. Ma dove c’è tanta affluenza, se non c’è una organizzazione efficiente, c’è anche tanta attesa: almeno mezz’ora per trovare parcheggio con l’auto nelle vicinanze del Salone, mezz’ora in coda ai botteghini per acquistare il biglietto, poi un’altra mezz’ora per fare lo scontrino per un piatto di carne e una bibita, poi altri 15 minuti per il ritiro del vassoio, e ben più di mezz’ora in fila per prelevare del denaro contante dall’unico sportello bancomat presente all’interno.

Fortunatamente tanto tempo perso in coda è stato poi ripagato dalla bellezza degli spettacoli dal vivo: esibizioni di scuole di arti marziali, sport da combattimento, danze e discipline orientali che si alternano ininterrottamente dalle 10:30 alle 23, dai diversi palchi e dalle zone di allenamento distribuiti nei due padiglioni.

Impossibile pensare di poter seguire tutto il programma, perché davvero fitto e troppo lungo: ma devo dire di essere stato piacevolmente colpito da una dimostrazione di Karate Combat tenuta da adulti e bambini, iscritti alla società Jigoro Kano di Torino, capitanati dal maestro Walter Valle, che ha lasciato gli spettatori a bocca aperta per la precisione e l’efficacia delle tecniche utilizzate. Si tratta di una difesa personale molto reale, applicabile indifferentemente da uomini e donne, di qualsiasi corporatura o età. L’esibizione si è conclusa con una serie di tecniche per difendersi da attacchi di armi varie, come bastoni, bottiglie, coltelli e pistole da distanza ravvicinata.

Pochi movimenti coreografici, che garantiscono massima potenza ed efficacia, il Karate Combat è la disciplina da combattimento adottata dai marines americani. Non è propriamente una nuova arte marziale, ma la naturale evoluzione di metodi di combattimento e di autodifesa che si sono trasformati e plasmati nei decenni a seconda dei contesti e delle situazioni in cui venivano adottati: dagli scenari di guerra, ai campi di addestramento militari, alle competizioni sportive, fino alle situazioni reali di pericolo di vita.

Complimenti davvero a quei leoni e leoncini che mi hanno fatto passare una bella mezz’ora in compagnia del loro sport preferito.

Il resto della giornata è letteralmente volato: passeggiando tra gli stand e i bazar di tanti Stati d’Oriente: Tailandia, Singapore, Giappone, Mongolia, Pakistan, India, Sri Lanka, Indonesia, Tibet, Cina, Vietnam, Birmania, Nepal, Malesia, ecc… tra profumi e sapori orientali, ho trovato vestiario, borse, calzari, tessuti, monili, gioielli antichi, amuleti, incensi, candele, oli essenziali, oli profumati, incensi, tatoo, oggettistica da interni ed esterni, mobilio, elementi di arredo, artigianato tipico, oggetti d’antiquariato, quadri, tappeti, arazzi, minerali, pietre, vasi, ceramiche, statue, maschere, libri, pergamene, mandala, prodotti di erboristeria, infusi, spezie, tè, creme, prodotti naturali, biologici, vegani, campane tibetane, sari, kimoni, scatole cinesi, lacche giapponesi, calligrafie, promozione su viaggi e trasferte e molto altro ancora.


Insomma il festival d’Oriente si è aggiudicato ormai il meritato titolo di fiera più grande e importante dedicata al mondo orientale. Da vedere.

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Articolo pubblicato il 28/03/2016