Il "patriarca" e i fondi neri, guai in Catalogna

Le vicende giudiziare di Jordi Pujol, padre nobile dell'indipendentismo catalano, rischiano di portare il movimento alla sconfitta nel referendum del novembre prossimo

Il prossimo 9 novembre, nella ricca regione spagnola della Catalogna, si terrà un referendum per l’indipendenza dalla Spagna, osteggiato dalle forze politiche spagnole, in prima fila quelle conservatrici che lo giudicano anticostituzionale.

Sia il Parlamento che la Corte di giustizia spagnoli lo hanno definito illegittimo, ma il presidente catalano Artur Mas va avanti e conferma che il referendum si terrà in novembre.

Sondaggi e analisti indicano che in Catalogna ci sarebbe una leggera maggioranza di elettori orientati a favore del sì all’indipendenza, ma un ostacolo non da poco rischia di far naufragare il progetto portato avanti da decenni e ormai vicino al traguardo.

Jordi Pujol, storico leader indipendentista catalano, fondatore del partito di centrodestra Convergenza Democratica di Catalogna, risulta indagato per una faccenda di fondi neri che per trentaquattro anni sarebbe rimasta segreta.

Gli inquirenti parlano di cifre milionarie custodite in paradisi fiscali. La stampa iberica sostiene che i fondi off shore potrebbero essere collegati a scambi di tangenti e contratti che coinvolgerebbero molti altri politici.

Pujol ha assunto a sé ogni responsabilità. ”Sono l’unico responsabile” ha dichiarato “ chiedo perdono alle persone di buona volontà che oggi si sentono tradite. Mi rimetto all’autorità e alla giustizia”.

Classe 1930, nell’84 il giornale conservatore ABC, mai tenero con gli indipendentisti, lo indica come Spagnolo dell’anno. Fervente antifranchista finì agli arresti nel 1960 per aver pubblicato un pamphlet contro il dittatore Franco. Due anni di carcere, poi la politica.

Diviene presto il punto di riferimento per gli indipendentisti di Barcellona, con la sua strenua difesa della cultura catalana e l’idea di una nuova nazione nella penisola iberica svincolata da Madrid e con un rapporto diretto con Bruxelles e l’Unione Europea.

Ora, però, la sua figura potrebbe ottenere il risultato opposto riguardo all’esito del referendum.

L’affare Pujol indebolisce la posizione di Artur Mas nella discussione sul referendum con il Governo spagnolo.

Il tutto in un clima già di per sé reso difficile dalla crisi politica che in Spagna ha visto la lista Podémos, derivata dal movimento degli Indignados, raggiungere l’ottimo risultato dell’8% dei consensi.

Il parlamento catalano afferma che il referendum comunque si farà. Senza se e senza ma.

 

Certo, sarebbe decisamente traumatico per il movimento indipendentista catalano se la guerra politica lunga più di trent’anni dovesse finire con una sconfitta. Tanto più se dovuta alle pendenze giudiziarie del padre nobile dell’ipotetica Nazione di Catalogna. 

 

 

Fonti: lavanguardia.com 

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Articolo pubblicato il 01/08/2014