Calcio e Razzismo, un nuovo capitolo

Le dichiarazioni di Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della FIGC, riapre la discussione sul legame tra calcio e razzismo

Un giorno Silvio Berlusconi, all’epoca Presidente del Consiglio, ebbe a definire Barack Obama: ”Un giovane abbronzato”. Immediate le accuse, i distinguo e le prese di posizione nei confronti di un aggettivo definito razzista da gran parte della politica e dell’opinione pubblica nazionale e internazionale. Come sempre si chiesero le dimissioni del Presidente e questo fu costretto ad una marcia indietro, di cui è sempre stato un abile praticante.

In questi giorni il tema del razzismo è tornato alla ribalta per un altro (forse) futuro presidente.  Carlo Tavecchio, Presidente dalla Lega Dilettanti della FIGC, attualmente candidato forte alla successione del dimissionario Giancarlo Abete come presidente della Federazione Italiana di Calcio, nell’incontro di presentazione della propria candidatura ha avuto la brillante idea di esprimersi in questo modo nei confronti di un calciatore straniero: “ Optì Poba, che prima mangiava banane sugli alberi e ora gioca nella Lazio in sere A”, non certo un esempio di eleganza.

La levata di scudi è stata immediata. La società civile si è scatenata chiedendo il ritiro della candidatura di Tavecchio che ha semplicemente risposto con un:” Vado avanti”. Anche la politica si è espressa contro il presidente dei Dilettanti, lo stesso Matteo Renzi, seppur prendendo le distanze da eventuali richieste di dimissioni, ha dichiarato che quello di Tavecchio è stata “ una frase inqualififcabile” e ”un clamoroso autogol” ma che comunque “il Governo non può intervenire sulla FIGC”.

Di altro avviso sono esponenti della maggioranza come Debora Serracchiani, vice segretario del PD, che in un’intervista ha invitato il candidato a “fare un deciso passo indietro”, mentre Roberto Giachetti, vice presidente della Camera, sempre PD, è molto più diretto nel dire che: ”Non dovrebbe avere bisogno di una polemica per fare un passo indietro. Dovrebbe farlo e basta. Ma se non trova la dignità di ritirarsi mi auguro che coloro che lo hanno sponsorizzato facciano loro un passo indietro, perché sarebbe inaccettabile”.

Proprio gli sponsor di Tavecchio, cioè le forze all’interno della Federazione che ne sostengono la candidatura, hanno già cominciato a muoversi.

La Fiorentina, la Sampdoria, il Sassuolo, l’Empoli e il Cesena hanno già ritirato il loro appoggio e se le istituzioni e la politica possono effettivamente fare poco, di queste ore sono le dichiarazioni dei massimi organi del calcio mondiale.

La FIFA infatti ha scritto una lettera alla FIGC in cui, senza mezzi termini, chiede di:” Indagare Tavecchio per le sue frasi razziste”. Aprire cioè un’inchiesta interna, mentre a livello del massimo organo calcistico mondiale, la FIFA appunto, si avrà l’apertura di un procedimento formale nei confronti del presidente della Lega Dilettanti. Nella lettera si ribadisce che la lotta al razzismo è una delle priorità del calcio mondiale, e che le federazioni nazionali hanno l’obbligo di compiere ogni sforzo possibile per eliminare ogni tipo di discriminazione dallo sport.

E se la politica italiana preferisce non sporcarsi le mani con il complesso mondo del calcio nostrano, ci pensa l’Unione Europea a condannare ufficialmente il razzismo di Tavecchio. Dennis Abbott, portavoce della commissione per lo Sport ha dichiarato che:” La non discriminazione è la pietra angolare della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” e che “il razzismo e ogni altra forma di discriminazione non devono trovare posto nel calcio”.

L’unico a prendere ufficialmente le difese di Carlo Tavecchio è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, avvezzo a dichiarazioni controcorrente che ad Adnkronos dice:” L’attacco a Tavecchio per una frase stupida è demagogia pura, una strumentalizzazione all’italiana. Ma quale razzista? Io lo conosco da trent’anni e non lo è affatto. E’ schifoso come le persone vengano lapidate per niente”.

 

La vicenda ancora è calda e gli sviluppi quotidiani. Sappiamo solo che per quanto secondo Zamparini sia in atto una lapidazione basata sul niente, a noi, e non solo a noi, quel niente puzza tanto di razzismo, ignorante e stupido, ma pur sempre razzismo.

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Articolo pubblicato il 30/07/2014