Carovana Europea dei Migranti passa per Torino

Il centro della città bloccato per qualche ora dal passaggio di un corteo di rifugiati e sigle della sinistra radicale

Sabato 1 marzo il centro di Torino è stato bloccato da un corteo organizzato da alcune sigle sindacali, politiche e associazioni riferite, in modo più o meno marcato, alla sinistra radicale.

Bandiere di Rifondazione Comunista, Sinistra Critica e anticapitalista, Rivoluzione Civile (il fallimentare movimento dell'ex pm Ingroia, ndr), il movimento Migranti e Rifugiati Torino, le associazioni senegalese, ivoriana, malgascia, ghanese e maliana.

 

Dato l'esiguo numero dei manifestanti, una sessantina circa, immaginiamo che ciascuna sigla fosse rappresentata da una coppia di esponenti. Ma la presenza del corteo è stata comunque significativa, in grado di bloccare le vie centrali della città e di smobilitare una quantità di forze dell'ordine decisamente sproporzionata.

 

Se infatti i manifestanti non raggiungevano, neppure nelle stime più ottimistiche, il centinaio, le autorità si sono presentate in grande stile, con un numero di agenti e furgoni della celere degni dell'odierna Ucraina o delle passate proteste nel maghreb.

 

"Siamo richiedenti asilo, rifugiati, migranti

e cittadini europei che lottano per il rispetto dei valori universali di eguaglianza e di giustizia sociale" recita il volan

 

tino distribuito dai manifestanti.

 

Chiedono "la fine immediata della violazione sistematica del diritto internazionale compiuta dall'Europa tramite politiche illegittime".

 

Queste politiche, definite illegittime, sarebbero il Regolamento di Dublino (che indica lo Stato comunitario in cui il clandestino mette piede la prima volta come il responsabile della sua identificazione), il sistema Frontex (Coordinamento di pattuglia delle frontiere esterne degli stati membri) e l'Eurosur ( Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere).

 

Per non parlare dell'Italia che, sempre a dire dei manifestanti:" Spende soldi per arricchire associazioni mercenarie che lucrano sulla pelle dei rifugiati e non rispetta i diritti umani fondamentali". Violazione contestata anche dalla Corte Europea dei diritti umani.

 

Per questi motivi hanno deciso di organizzare una "Carovana Europea" che, raccogliendo manifestanti da molti paesi europei, dovrebbe, nel Giugno 2014, arrivare a Bruxelles, sede del Consiglio Europeo, per reclamare, come dichiara qualcuno al megafono:" La fine di questo sistema dell'apartheid che non riconosce ai migranti il rispetto dei loro diritti umani".

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/03/2014