Regionali Sardegna: Francesca Barracciu si ritira
francesca Barracciu

La rinuncia della candidata PD ribalta lo scenario delle elezioni sarde.

Francesca Barracciu ha rinunciato.

Chi è Francesca Barracciu?

Vincitrice delle primarie PD per la presidenza della Regione Sardegna, europarlamentare, ex sindaco, ex consigliere regionale.

Francesca Barracciu ha dovuto rinunciare alla sua candidatura in seguito a forti pressioni esterne e interne al Partito Democratico, interne ed esterne alla coalizione di centro-sinistra e diffuse nell'opinione pubblica.

Pressioni legate alle indagini per peculato che interessano 64 degli 80 consiglieri regionali sardi.

Cifra abnorme se si tiene conto del fatto che nelle prossime legislature – salvo rinvio della legge in parlamento- il Consiglio regionale sardo dovrebbe contare non più 80 ma soli 60 consiglieri.

In un ragionamento di fantapolitica (che di fantastico avrebbe ben poco) l'intero (e più) Consiglio regionale risulterebbe indagato.

Già due consiglieri, Mario Diana e Carlo Sanjust, entrambi PDL, si trovano agli arresti.

Il primo è stato accusato di aver comprato dei Rolex con fondi pubblici destinati alle attività del gruppo consiliare.

Il secondo, a sua volta accusato di aver dirottato fondi pubblici per scopi privati, con i denari della regione ha pagato le proprie nozze principesche.

Certo, questi sono i due esempi limite della squallida vicenda sarda. In confronto a questi due campioni di peculato (ancora presunto), i 33.000 euro di rimborsi carburante incassati dalla Barracciu possono davvero sembrare poca cosa.

Ma, in tempi di ritrovata questione morale, soprattutto in fatto di uso improprio del denaro pubblico, soprattutto in casa PD, l'argomento è decisamente sensibile.

Inoltre, è difficile immaginare che il neo segretario Matteo Renzi potesse essere entusiasta di partecipare alle prime elezioni di peso della sua segreteria con un candidato più che azzoppato da appena un giorno dopo le primarie.

Da quì alla grande rinuncia della Barracciu il passo è stato breve.

Un duro colpo per lei che, per salvare la faccia, ha posto come condizione la possibilità di dare un parere vincolante sul suo successore.

Ma un colpo ancora più duro per il Partito Democratico sardo e per l'intera coalizione di centro sinistra.

La nuova scelta del candidato rimette infatti in gioco l'intero sistema delle alleanze.

SEL e Centro Democratico sono propensi ad una riconciliazione che con la Barracciu difficilmente sarebbe stata possibile.

I sardisti del Partito Sardo d'Azione, di contro, senza la Barracciu non accetterebbero un'alleanza con il PD.

E il tempo stringe.

E' stato pubblicato sul BURAS (Bollettino ufficiale della Regione Sardegna) il decreto di convocazione delle elezioni regionali con impressa la data del 16 febbraio.

Poco più di quaranta giorni per trovare un candidato presentabile e con le capacità di sostenere una campagna elettorale in volata.

Oltretutto con la prospettiva di passare altri cinque anni all'opposizione.

L'opinione pubblica sembra infatti aver catalizzato l'attenzione su una sfida a due tra il governatore uscente Ugo Cappellacci e l'outsider indipendentista Michela Murgia.

Quest'ultima sembra scuscitare particolare interesse.

Alla guida di una coalizione cui fanno capo diverse liste e movimenti indipendentisti, Michela Murgia ha annunciato la propria candidatura in largo anticipo rispetto agli altri candidati. Ha avuto perciò modo di raccontare meglio agli elettori il proprio progetto per una Repubblica Sarda, incentrata sulla democrazia partecipativa e lo sviluppo sostenibile.

Insomma, la rinuncia di Francesca Barracciu ha letteralmente fatto saltare il tavolo di una partita elettorale già in partenza molto difficile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 06/01/2014