Intervista a Silvio Viale sul caso Giovine: "Fatti furbo, ammetti di aver esagerato"
Silvio Viale

Il presidente dei radicali Italiani interviene sul caso Giovine

 

Ricordate la vicenda di Michele Giovine e della lista Pensionati per Cota accusati di aver prodotto firme false per la candidatura alle regionali 2010?

Dal ricorso presentato dalla sconfitta Mercedes Bresso e dai Radicali Italiani si è arrivati a due condanne, in primo e in secondo grado. I legali di Giovine hanno quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione che si esprimerà in questi giorni.

Noi abbiamo chiesto a Silvio Viale, consigliere comunale a Torino nonchè presidente dei Radicali Italiani, un primo commento per le battute finali di questa brutta storia.

Presidente Viale, la vicenda Giovine è giunta in Cassazione. Possiamo considerarla conclusa o in che termini dovremmo aspettarci di sentirne ancora parlare?

Mi auguro se ne parli esclusivamente per indire nuove elezioni.

Aspettate nuove elezioni che potrebbero non arrivare.

Spero di no. Ci sono tutti gli estremi per prendere atto che le elezioni sono state falsate da partecipazioni dubbie e ne vadano quindi convocate di nuove.

Quale sarà l'iter amministrativo nel caso di una condanna.

L'ultima parola spetta al TAR. Mi auguro risponda in tempi brevi. Se si dovessero allungare i tempi per vanificare gli sforzi di giustizia fatti finora sarebbe un pessimo esempio per tutti i cittadini. Anche se sembra un po' la fotografia della giustizia in Italia.

Le conseguenze politiche invece?

Spero che per il centrodestra e il centrosinistra la conseguenza sia quella di evitare alleanze con liste poco limpide. Anche se purtroppo abbiamo un sistema elettorale che favorisce queste pratiche illecite. Sarebbe bello se una conseguenza di tutta questa storia fosse la modifica del sistema elettorale.

Come Radicali avete portato avanti questa battaglia in prima linea, in chi avete trovato maggiori resistenze?

Più che resistenza abbiamo trovato una certa rassegnazione. Della serie: così va il mondo, così fan tutti. Il che è chiaramente inaccettabile. All'interno del centrodestra poi, quando è venuta fuori la notizia che anche la lista dei Pensionati alleata con la sinistra aveva prodotto firme false, si è percepita una certa soddisfazione nel dire "ah! Pari e patta, siamo tutti irregolari!". In realtà non si può diffondere l'idea che se ad un tavolo ci sono due bari uno legittima l'altro. Semplicemente si rifà la partita.

Chi vi ha appoggiato invece?

Purtroppo abbiamo trovato solo la determinazione della Bresso, che è stata comunque fondamentale.

Eppure già nel 2005 vennero mossi rilievi allo stesso Giovine in merito ad altre presunte firme false. In quell'occasione la Bresso non vi stette particolarmente vicina.

Credo si debba sempre tenere in conto che ci sono anche valutazioni di interesse politico.

Nel 2005 la Bresso vinse e le firme non ponevano dubbi al risultato elettorale.

Esatto. Stavolta la vicenda è talmente paradossale che può modificare il risultato elettorale.

Cosa direbbe a Giovine?

(ride) Gli direi di farsi furbo. Ammetta di aver esagerato, perchè stavolta a forza di furbizie il castello gli è crollato addosso. D'altra parte ha anche ragione quando non sostiene, ma fa capire, che han beccato lui per qualcosa che fan tutti.

 

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Articolo pubblicato il 13/11/2013