Ieri sera, presso la sala conferenze del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino è stato presentato il libro del Generale Antonio Rossi dal titolo: L’Armata “Risibile” dalla Piana di gela all’ultima insanguinata primavera, edito da Roberto Chiaromonte Editore.

La presentazione è stata preceduta da una interessante conferenza sull’invasione della Sicilia e sulla resistenza dell’Esercito Italiano; un tema ancora poco studiato dagli storici contemporanei propensi piuttosto a mettere in risalto le mancanze, che pur ci furono, del nostro esercito.

Il Gen. Rossi ha ritenuto necessario parlare delle forze in campo incaricate di presidiare l’isola (soldati della Divisione Livorno dell’Esercito Italiano affiancate dagli uomini delle divisioni Tedesche della Hermann Göring) e degli invasori della 7° e 8° armata Anglo-Americana provenienti dalle coste tunisine, nonché delle vicende che hanno visto contrapporsi i due schieramenti fino alla capitolazione delle forze Italo-Tedesche.

Importanti ai fini della comprensione delle vicende narrate dall’autore sono stati i commenti alle immagini raccolte dal Gen. Vasco Vichi rappresentanti le fortificazioni allestite lungo tutta la linea costiera Siciliana aventi lo scopo difendere l’isola e prevenire una possibile invasione.

La conferenza si è poi nuovamente incentrata sulle vicende narrate nel romanzo che appunto partendo dagli avvenimenti del giugno-agosto 1943 racconta le vicende di gente comune che si è vista coinvolta nella resistenza ad un nemico numericamente superiore, non si è arresa, ha combattuto e si è sacrificata per poi doversi ritirare.

Gli obiettivi dell’autore: ovvero il raccontare le storie di persone comuni e il dimostrare che in Sicilia ci fu una reale resistenza militare all’invasione risultano essere stati raggiunti.

Come sottolineato dal Gen. Rossi le storie di questo libro narrate con uno stile poetico ma incentrate sulle vicende umane, sono storie di persone che anche nell’ora della crisi militare e politica non esitarono a sacrificarsi e non dubitarono della Patria.

                                                                                                                    Dimitri Piccinini