"Noi crediamo"di Giorgia Meloni presentato alla terrazza Solferino
Giogia Meloni con il Consigliere comunale Maurizio Marrone

Un libro per sperare, per credere ancora nella politica

Un libro per sperare, per credere ancora nella politica e soprattutto nei giovani. Chi poteva scriverlo meglio di una giovane ex ministro?

"Noi crediamo - viaggio nella meglio gioventù italiana" è l'ultimo lavoro di Giorgia Meloni, colei che da Ministro della Gioventù del governo Berlusconi ha goduto di un osservatorio privilegiato sulla tanto vituperata e bistrattata "generazione 1000 euro".

E non ci sta, Giorgia Meloni, a liquidarla come generazione di "bamboccioni" e di smidollati viziati.

"Bulli, veline e bamboccioni sono stereotipi inculcati dalla stampa, ma che non rispecchiano la realtà di una generazione che sa rimboccarsi le maniche. Da ministro ho potuto osservare una realtà straordinaria che è come se non esistesse"

ha rivelato Giorgia Meloni durante la ben riuscita presentazione del suo libro a Torino, presso la terrazza Solferino in via Bertolotti 7.

 "Ai giovani italiani è stata consegnata una realtà drammatica, ma loro sono in grado di darsi da fare per cambiarla".

Ecco perché l'idea di scrivere "Noi crediamo", un libro che combatte gli stereotipi, che racconta la storia di alcuni ragazzi che non hanno voluto arrendersi, hanno voluto ribellarsi, in un periodo in cui "si fraintende il concetto di rivoluzione, che non vuol affatto dire distruggere, ma costruire", per dirla con le parole dell'ex ministro.

 

I giovani della "meglio gioventù" raccontati da Giorgia Meloni non si sono arresi all'evidenza, non hanno creduto a chi diceva che "l'Italia è una nazione morta e bisogna scappare all'estero", si sono ribellati a chi li ha dipinti come "bamboccioni".

 

"La parte migliore della società italiana, che esiste davvero, è rappresentata dai ragazzi raccontati nel libro, una realtà che nei media non trova diritto di cittadinanza" ha spiegato ancora Giorgia Meloni:

"Un libro che parla di noi, delle possibilità che ciascuno di noi ha, che parla di giovani che devono dare l'esempio. Io mi definisco un anti-conformista, vado dove non vanno tutti: è per questo che in tempi di qualunquismo e anti-politica ho voluto scrivere un inno all'impegno".

Un anti-conformismo anche rispetto ai "colleghi": quasi tutti i politici e gli ex ministri hanno scritto libri per parlare di loro stessi, lei no, ha voluto parlare di una generazione intera. 

"Noi crediamo" è però anche un inno alla politica, in tempi delicati:

"La politica resta l'unico strumento per costruire una realtà migliore. Se è vero che una parte della classe politica può non essere all'altezza, non bisogna arrendersi e farsi tentare dalla cosiddetta anti-politica. Ad una classe politica che sbaglia si risponde con una classe politica migliore".

Un messaggio chiaro ai qualunquisti e ai finti indignati:

 "Ci sono tre modi sbagliati per indignarsi: girarsi dall'altra parte, dare sempre la colpa agli altri oppure giustificare i propri sbagli sostenendo che intanto li fanno tutti. Ma c'è anche un modo giusto, che riporto nel libro citando un aforisma di Sant'Agostino: "La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per le cose che non vanno, il coraggio per poterle cambiare".

 

Ecco perché "Noi crediamo" è un libro per chi ha perso la speranza nei giovani e nella politica, e vuole riconquistarla leggendo la storia di giovani italiani che hanno creduto e hanno deciso di impegnarsi, nonostante tutto.

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Articolo pubblicato il 07/05/2012