Il calendario piemontese «La Memòria dël Temp» 2022

Anche quest’anno l'Editrice Il Punto - Piemonte in Bancarella presenta il suo calendario piemontese

L’edizione del 2022 de “La Memòria dël Temp” è stata curata Michele Bonavero, Giorgio Enrico Cavallo, Nico Ivaldi, Beppe Lachello e Piero Bianchi, in ricordo degli insegnamenti di Camillo Brero e di Claudio Santacroce. Le informazioni sulle fasi lunari provengono da Walter Ferreri dell’Osservatorio astronomico di Pino Torinese.

Questo calendario costituisce una tradizione ormai consolidata dell’Editrice Il Punto – Piemonte in Bancarella. Fa rivivere Storia e storie del Piemonte grazie alle fotografie d’epoca e al commento storico, mentre i mesi, i giorni della settimana, il nome dei Santi e una parte delle notizie e curiosità sono in lingue piemontese.

La foto di apertura ci mostra una immagine d’antan di gitanti in barca sul Po, sulle note della canzone di G. Gargiulo dal titolo Una gita sul Po, «esplicativa dell’importanza che il fiume ha sempre avuto per i torinesi. L’area dei Murazzi è stata fin dagli albori della città un luogo centrale per la logistica delle persone e delle merci e, soprattutto, il palcoscenico naturale per le celebrazioni e i divertimenti dei cittadini. Una gita in barca sul nostro fiume era ed è tutt’ora l’occasione giusta per svagarsi dimenticando i momenti di difficoltà».

La Prefazione di copertina di Bruno Gambarotta, dal titolo “Il tempo ritrovato”, prende in considerazione gli ultimi venti mesi, dei quali è ancora presto per farne un bilancio collettivo. «È ora di guardare avanti e aprire un nuovo capitolo della nostra vita, prendendo il titolo dall'ultima parte del capolavoro di Marcel Proust, “Il tempo ritrovato”», scrive Gambarotta per poi elencare con bonaria ironia i ritrovamenti operati in casa, di lettere, foto, documenti, abiti… Ma anche le case dei nonni in campagna, il gusto per le passeggiate solitarie, una “capacità di guardare che credevamo perduta”.

E così Gambarotta giunge all’invito di prendere tutti questo impegno solenne: «l’anno che viene e quelli che verranno non dovranno essere simili a quelli che hanno preceduto la pandemia. Ma essere l’inizio di un nuovo modo di vivere, più calmo e riflessivo, con la facoltà di godere delle cose semplici, a portata di mano, come una “passeggiata” in barca sulle acque del fiume vicino a casa».

Il calendario piemontese “La Memòria dël Temp” persegue la sua mission di rievocazione mediante le fotografie d’epoca con i loro commenti, accattivanti ma mai banali.

Si parla delle gare di slittino sulla neve a Pino Torinese; delle Olimpiadi di Scacchi a Torino nel 1925; delle case di ringhiera. Il mese di aprile rievoca la proclamazione di Don Bosco a Santo avvenuta il 1° aprile 1934; quello di maggio il fabbro Giulio Marra della Valchiusella e a luglio compare un ricordo della “Carrozza di tutti” il libro di Edmondo De Amicis, «in cui rende perfettamente la bellezza, l’intensità e la “torinesità”».

I pionieri dell’industria aeronautica torinese sono presi in esame ad agosto: «L’industria aeronautica italiana è nata a Torino. La prima fabbrica fu impiantata nel 1908 in via Legnano 9 dall’ingegnere Franz Miller. Eseguiva “qualsiasi macchina per volare dietro semplice schizzo: aeroplani, elicotteri, dirigibili”.

I primi aerei costruiti su licenza furono i biplani “Farman” e i monoplani “Blériot”. I prati di Mirafiori, dove nel 1911 sarebbe stato realizzato dalla Società Aeronautica Torinese il Campo Volo, ospitarono il primo volo di un aereo tutto italiano il 13 gennaio 1909. Era il triplano Spa Faccioli, ideato e costruito dall’ingegnere Aristide Faccioli, ex direttore tecnico della Fiat e pilotato da suo figlio Mario».

Seguono il mercato del ghiaccio a Torino; un ricordo di Asti; il personale dell’Ansaldo nella sede torinese; il Birrificio Durio di via Cigna, del quale oggi restano poche vestigia, per concludere con la neve di Ala di Stura.

È interessante ricordare qualche informazione relativa al Birrificio di via Cigna: «La famiglia Durio, originaria di Zuccaro in Valduggia, si trasferì a Torino e nel 1798 divenne una delle maggiori fornitrici di scarpe dell’esercito piemontese.

Nel 1823 iniziò l’attività industriale conciaria nell’area del Martinetto per poi spostarla definitivamente in via Cigna, nella zona chiamata “il Fortino”.

Agli inizi del 1900 il Commendator Durio fece erigere il “Kursaal Durio” un grande birrificio in stile bavarese per farlo diventare il “ritrovo della buona società”.

Accanto ai locali destinati alla produzione, fece erigere un capannone che era una specie di salotto in cui si poteva conversare e anche svagarsi giocando a bocce o al pallone elastico. Era un progetto megalomane: all’interno c’era un grande affresco che ritraeva sulla sinistra Dio con i dannati all’inferno e sulla destra i beati che brindavano con la birra Durio. Altra curiosità era che appena si entrava nel locale c’era un’orchestrina che intonava la “Marcia Durio”, un motivetto composto appositamente per il commendatore».

In ogni pagina del calendario, oltre all’indicazione dei mesi, dei giorni della settimana, dei Santi scritte in lingua piemontese si trovano anche dodici curiosità e la spiegazione di un modo di dire piemontese: Da “Buté ansema la fam con la sèj” a “Così bon da fé arsussité un mòrt”, passando per “Trové Nòsgnor ant l’òrt” e “Fé ‘l bòja e l’ampicà”.

Come sempre intriganti le dodici curiosità: Pio V, Papa piemontese; il conte di Saint Germain; Nel corso della Prima Guerra Mondiale l’epica impresa aerea di Ernesto Cobruna di Tortona contro undici aerei austriaci sopra Ponte di Piave, il 29 marzo 1918, ricordata da una copertina della Domenica del Corriere; il Borgo Medioevale di Torino; il Combi, aperitivo del calciatore; Michel de Montaigne a Torino; l’elogio di Nietzsche alla cucina torinese; la prima Universiade a Torino nel 1959; Giovan Francesco Pressenda, lo Stradivari piemontese; la vercellese Emma Morano, vissuta 117 anni e 137 giorni; Ernestina Prola, prima donna al volante; le visite a Torino degli Scià di Persia, nel 1873 e nel 1958.

Alle pagine dei mesi si associano vari inserti: “La regina delle aie”, ovvero la gallina, è scritto da Giorgio Enrico Cavallo, mentre Nico Ivaldi si occupa di Gustavo Rol (1903-1994), misterioso personaggio torinese, che ha considerato in un suo recentissimo libro.

Troviamo ancora una foto della locomotiva a vapore “Enza”, allo scalo del Vallino, area compresa tra la ferrovia, corso Sommeiller e via Nizza.

La pagina di chiusura riporta una foto di famiglia del 1944 che illustra il racconto dal titolo “Amore e guerra”, storia d’amore vissuta, al tempo della Seconda guerra mondiale, dai protagonisti Ermanno e Caterina, due giovani torinesi sfollati a Nole Canavese.

Decisamente, anche per il 2020, il calendario piemontese “La Memòria dël Temp” offre interessanti annotazioni sulla storia del Piemonte!

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Articolo pubblicato il 13/12/2021