365 Volte TORINO

Un nuovo libro dedicato alla nostra Città, con fotografie di Giuseppe Parola, testi di Ornella Paletto e Prefazione di Bruno Gambarotta

Diversa dal resto delle città italiane, Torino merita di essere vista e vissuta.

Ecco, quindi, l’intento di questo nuovo libro, “365 Volte TORINO” (Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella, 2021): illustrare la nostra Città soprattutto attraverso immagini che mettano in evidenza questi vari aspetti sottolineati, creando un racconto fotografico che inizia dal centro urbano, fino ad allargarsi ai confini metropolitani e alla “Corona di Delizie” sabauda.

Ne sono autori Giuseppe Parola, con le sue fotografie, e Ornella Paletto che delle foto ha elaborato le corpose e documentate didascalie in italiano e in inglese.

Ornella e Giuseppe sono marito e moglie: condividono da molti anni la passione per la fotografia e un legame molto forte con il territorio piemontese, terra d’origine di entrambi. Insieme hanno già pubblicato diversi libri sulla città di Torino, sulle Langhe e sulla città di Cuneo, occupandosi di testi e di immagini per catturare in questo modo le caratteristiche e le curiosità dei luoghi tanto amati.

Ne è scaturito questo sostanzioso libro fotografico di 176 pagine del quale Ornella Paletto così chiarisce l’approccio alla realtà torinese:

 

Quell’allure di Torino che la intendeva grigia, fumosa, un po’ magica, ma sostanzialmente industriale si è completamente spezzata. Dopo quel periodo legato quasi esclusivamente all’automobile, la città si è scoperta vitale, innovativa e desiderosa di recuperare il tempo. In questo modo ha potuto ritrovare l’antico fascino sabaudo dei suoi palazzi, trasformare le aree industriali dismesse e rendere vivi quei quartieri dormitorio con laboratori artistici, centri d’incontro e plessi culturali.

 

L’Autrice così ribadisce la sua visione “turistica” della nostra Città:

 

Nel momento in cui Torino ha ospitato i Giochi olimpici invernali del 2006 si è interamente reinventata mettendo in luce anche la sua vena turistica, rimasta per troppo tempo sopita. Ormai offre un turismo di qualità, attento sia al territorio sia ai vari aspetti che tutto il Piemonte propone, nel pieno rispetto dell’equilibrio del suo ambiente. Dopo la crisi dell’industria automobilistica, con la quale viveva in stretta simbiosi, la città ha quindi potuto accogliere anche la sua anima internazionale e multietnica, ritrovando inoltre il forte legame con il fiume Po che la caratterizzava sin dai tempi antichi.

 

Il libro rientra in questa ottica e trova il suo punto di forza nelle foto che offrono scorci cittadini mai banali, spesso decisamente originali (ne riportiamo qualche esempio, riferito a Palazzo Carignano e alla Cappella della Sindone). Le didascalie bilingui, italiane e inglese, intendono favorire la sua diffusione fra i turisti stranieri che, dopo una visita a Torino, intendano approfondirne la conoscenza, magari coinvolgendo parenti e amici, tanto da invogliarli a compiere un viaggio nella nostra Città.    

Ma “365 Volte TORINO” non è un mero strumento di promozione turistica, sia pure di elevata qualità editoriale. Può contribuire, anche per i torinesi, a una migliore conoscenza della Città e a risvegliare e alimentare l’amore nei suoi confronti e il senso di appartenenza.

Lo spiega bene Bruno Gambarotta nella sua Prefazione, dopo questa dichiarazione d’amore:

 

Torino è la mia città. E lo sarà per sempre. Se per qualche ragione devo allontanarmi per poco o per tanto tempo dalla mia città, sento di essere agganciato a lei da un elastico che si tende ma non si rompe e prima o poi mi riporterà indietro.

Scrive infatti Gambarotta:

 

Le splendide fotografie di questo libro mi spiegano il motivo del fascino che esercita su di me una città dove non sono nato. Le visioni di Torino con le luci che punteggiano le grandi arterie, i profili di case e di palazzi, provocano in chi le contempla una percezione di bellezza assoluta.

È il “disegno” di una città nata da un pugno di menti visionarie che vedevano una capitale là dove sorgeva un accampamento romano. A pianta quadrata, con le tende allineate e due vie principali, il cardo e il decumano, che s’incrociavano al centro. Moltissime altre città sono state originate da un accampamento romano e non risulta che i loro abitanti conservino lo stesso attaccamento all’ordine e alle linee rette.

In duemila anni molte abitudini si perdono. Si perdono ovunque ma non a Torino.

Gambarotta passa poi a spiegare le sue idee al riguardo di uno “spirito del luogo” che a Torino si unisce allo “spirito del tempo”.

 

Per me Torino, nelle piazze e negli incroci dei viali è soprattutto una stupenda sequenza di grandi e maestose scenografie, un immenso palcoscenico sul quale ogni giorno si recita la vita. Tutti siamo attori in questa recita, tutti egualmente importanti. In locandina non ci sono ruoli principali e ruoli secondari, divi e comparse. Contemplando questo spazio urbano mi viene da pensare che chiunque l’abbia attraversato prima di me abbia teso un invisibile filo che si è aggiunto agli infiniti altri a formare la “trama” della città. Trama nel duplice significato, sia in quello del tessuto che tiene insieme, che connette la vita collettiva dei cittadini, sia nel senso di racconto della città, come quando si racconta la trama di un film o di un romanzo. Ciascuno di noi, se vive la città, contribuisce con il suo passaggio, con la sua attività, con il suo semplice “esserci” ad arricchire e complicare quella trama.

 

Considerazioni condivisibili, che paiono la migliore conclusione per questa nostra presentazione di “365 Volte TORINO”.

 

Ornella Paletto – Giuseppe Parola

365 Volte TORINO

Prefazione di Bruno Gambarotta

Editrice Il Punto – Piemonte in Bancarella, Torino, 2021

Italiano – Inglese – Pp. 176 - € 20,00

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/12/2021