Miracolo alle Casermette

Assunta Madera racconta i bambini del Treno del Sole nelle periferie di Torino, negli Anni '70

Le Casermette citate nel titolo si trovano ad Altessano, una frazione di Venaria Reale (Torino). Dismesse dall’Esercito fin dal 1943, a partire dagli anni Cinquanta hanno ospitato, in condizioni non sempre ottimali, numerose famiglie immigrate dall’Italia meridionale con il Treno del Sole.

Assunta Madera, che ben conosce questa realtà e ancor oggi vive e insegna a Venaria Reale, racconta le storie di bambini che compongono il libro, tutte ambientate tra Altessano e Venaria, talora sconfinando nel vicino quartiere torinese di Madonna di Campagna.  È l’Autrice a precisare che ogni fatto e ogni evento narrato, sono frutto della sua fantasia che «trae spunto prezioso e ispirazione malinconica da episodi realmente accaduti, romanzati e qualche volta cinicamente rielaborati, sempre con affetto…».

Leggiamo così di “Vincenzino e i denti bianchi”, di “Concetta e la polvere di amianto”, di “Calogero e l’orto sotto il traliccio”, “Frittelle di fiori di zucca”, “La penna stilografica di Pietro”, “Doi povron bagnà ant l’euli”, “Il bramito del cervo” e altri ancora dove questi bambini appaiono come primi attori e comparse di un tempo da ritrovare e da custodire, per non dimenticare.

Curioso lo sfondo di queste storie, una Venaria molto diversa da quella attuale, dove si va dalle Casermette alla Passerella Mazzini, la Reggia è ancora un rudere e lo scrosciare delle acque del Ceronda e della Stura fanno da colonna sonora.

L’immagine di copertina rappresenta “Altessano, anni Cinquanta. Domenica mattina dedicata al calcio nel piazzale tra la chiesa, la Snia e la cascina Castello”. Come tutte le illustrazioni del libro, proviene dall’archivio della Pro Loco Altessano - Venaria Reale: questo interessante apparato iconografico contribuisce a documentare il passato evocato dall’Autrice.

Dalla Introduzione che Assunta Madera premette alle sue storie riprendiamo alcune vissute considerazioni.

«Il grande miracolo economico che coinvolse Torino dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Settanta, fu una rivoluzione senza precedenti, un moto disordinato di uomini e di donne attratti da un’offerta lavorativa che appariva infinita.

La capitale dell’auto si presentava come una macchina dei soldi accessibile a tutti, senza distinzioni, allettante e attraente, ammaliava; la magia del montaggio prendeva il posto del rito contadino della raccolta.

Agricoltori e pastori si ritrovavano a maneggiare attrezzi meccanici ignoti e a respirare, tra lo smog, il profumo inconfondibile dei soldi in tasca.

Tra il 1958 e il 1963 migliaia di persone abbandonarono il Sud: Torino si dimostrò il bacino più richiesto e il Treno del Sole, che in meno di 23 ore portava carichi umani dal Mezzogiorno al Piemonte, cigolava, cinico e fumoso, in quel di Porta Nuova.

La popolazione della città, per effetto dell’emigrazione dal Sud, quasi raddoppiò nel decennio 1953-1963, integrata anche dai vicini veneti e dall’arrivo dei sardi.

La profonda diversità culturale e identitaria che sfociava nella derisione e nel discredito dei terroni, dei mau mau e dei napuli, veniva tristemente supportata da certa stampa, che fungeva da freno a mano tirato ad una integrazione invece possibile».

 

Assunta Madera vive e insegna a Venaria Reale, in provincia di Torino. È laureata in Scienze della Formazione e in Management delle Istituzioni Scolastiche, presso l’Università degli Studi di Padova. Sposata con Enzo, ha due figli: Daniele e Gioele. Deve ai suoi anni di permanenza a Oxford e nell’Oxfordshire, l’ispirazione per i suoi racconti del Cuore e della Memoria, fra quali la raccolta Miracolo alle Casermette.

 

Assunta Madera

Miracolo alle Casermette

Anni ‘70: i bambini del Treno del Sole nelle periferie di Torino

Editrice Tipografia Baima - Ronchetti - Castellamonte (Torino) 2021 – pp. 114 - € 12,00

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Articolo pubblicato il 18/05/2021