Torino è la città più inquinata d’Europa

Legambiente certifica il triste primato del capoluogo piemontese.

Tira una brutta aria a Torino, nel vero senso della parola.
Secondo Legambiente, che ha elaborato i dati raccolti dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), le percentuali delle polveri sottili (Pm10) presenti nell’aria sono le più alte d’Europa, con una media di 39 microgrammi per metro cubo, prima ancora di Milano (37), Napoli (35), Siviglia, Marsiglia e Nizza ferme a 35.
Roma è settima insieme a Parigi.
Vale la pena ricordare che Torino, come la gran parte delle città italiane, supera abbondantemente il valore di 20 mg per metro cubo, limite posto dall’Oms per “salvaguardare la vita umana”.

Già 5 anni fa, nel 2013, il giornale britannico “The economist”, pubblicando uno studio sulle città più inquinate d’Europa aveva posto la città sabauda in cima a questa speciale classifica: fa piacere notare come dopo tutte le misure adottate, restrizioni, cambi di giunta e blocchi del traffico si sia ancora qui a festeggiare questo triste primato.  

Certo, la posizione geografica della nostra città non aiuta, visto che siamo nel cono della Pianura Padana e, circondati da catene montuose, lo smog finisce per addensarsi e bloccarsi sulle nostre teste, così come la stagione, l’inverno, spesso caratterizzata dall’assenza di pioggia e venti deboli.
Di solito con le correnti primaverili e i frequenti scrosci d marzo l’aria torna a essere più respirabile e l’emergenza un lontano ricordo, ma per ora ci sarà ancora da attendere. 

Continua il blocco del traffico, dunque, poiché l’82% delle polveri sottili è da imputare al trasporto su strada, mentre solo percentuali minori riguardano i processi industriali, la combustione, lo smaltimento dei rifiuti e l’uso dei solventi.
Ieri oltre 45'000 veicoli sono rimasti parcheggiati nei loro posteggi, e lo stesso capiterà oggi, lunedì 29 Gennaio: non potranno circolare i veicoli privati Diesel Euro 1,2,3,4, oltre a quelli alimentati a diesel e metano euro 0.
E si andrà avanti così finchè i valori non caleranno sotto i 50 Pm.

Ieri l’assessore all’ambiente Alberto Unia, intervistato dalla Stampa, ha difeso il piano anti smog, criticato da più parti e che sta mettendo in difficoltà gli automobilisti a Torino: senza i blocchi, ha dichiarato, si soffocherebbe.
Al giornalista che avanzava dubbi sul metodo “semaforo rosso” che blocca le auto Diesel fino all’Euro 4, ha ribattuto  “Il riscontro è insito nel meccanismo stesso. Affinché le auto possano di nuovo circolare, infatti, l’Arpa deve certificare che il Pm10 sia tornato sotto il limite per almeno due giorni consecutivi. E poi, pensate: se in una stanza con 100 fumatori ne aggiungo 50 soffoco, se impedisco ai 50 di entrare come minimo non peggioro la situazione”.
L’assessore ha poi invitato tutti i torinesi a consultare il sito del Comune per ottenere preziosi consigli, anch’essi a loro tempo criticati: evitare di fare sport all’aria aperta o chiudere le finestre per impedire l’entrata di agenti inquinanti sembrano moniti un tantino esagerati.  

Intanto ieri, da Superga, si poteva vedere un cielo cristallino, e il sole che baciava le vette innevate di tutto l’arco alpino. Abbassando lo sguardo una fitta cappa di smog che copriva la città, quasi soffocata, da cui si distingueva a malapena la punta della Mole, che spuntando da quel grigiume sembrava quasi voler chiedere aiuto.

 

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Articolo pubblicato il 29/01/2018