Berlusconi lancia la sua Rivoluzione Fiscale.

Show del Cavaliere negli studi di Pomeriggio 5.

Una domenica all’attacco, quella di Silvio Berlusconi, che intervistato dalla padrona di casa Barbara d’Urso a Pomeriggio Cinque, ha regalato titoli a tutti i quotidiani nazionali.
L’intervista di ieri pomeriggio nei salotti amici di Mediaset ci regala un Berlusconi in buona forma, nonostante gli inevitabili acciacchi legati all’età, pronto a far la parte del leone durante l’ennesima campagna elettorale elettorale.
Titoli per tutti, dicevo, e quindi non dev’essere strano che il Giornale e Libero preferiscano puntare l’attenzione sui propositi fiscali affrontati "La nostra religione laica è sempre stata meno tasse, meno tasse, meno tasse, oggi siamo sotto una vera e propria oppressione fiscale. Serve una rivoluzione fiscale che si chiama Flat tax.

E ancora “La flat tax è una tassa uguale per tutti, per famiglie e imprese. Dove è stata applicata ha dato risultati straordinari. C'è un'unica aliquota che sarà pari o inferiore all'aliquota più bassa di quella che c'è oggi, il 23 per cento. Ci sarà un modulo da una pagina e non più di sedici pagine". Punta sulla semplificazione, Silvio, oltre che sul risparmio.

Elemento non trascurabile  che interessa tanti anziani nel nostro Paese è quello delle pensioni minime, per cui il Cavaliere giura, ci sarà una legge che le porterà ad almeno mille euro al mese.
Non saranno lasciati indietro, almeno nelle intenzioni, nemmeno le mamme e i disoccupati, per cui si profila un reddito di dignità.
Le risorse per attuare questo queste riforme saranno recuperate dalla lotta all’evasione, spiega "Il primo anno ci saranno entrate per circa 30 miliardi di euro, ma andremo a prendere questi soldi, almeno 40 miliardi, dalla non elusione e dalla mancata evasione. Sarà un toccasana per l'erario, le imprese e l'economia".

Un Berlusconi di governo ma anche di lotta, viste le bordate che riserva al Movimento 5 Stelle.
Inutile girarci intorno, il vero incubo per il capo di Finisvest sono i pentastellati, che rappresentano addirittura una minaccia maggiore della Gioiosa macchina da guerra guidata da Occhetto “Sono ancora qui a combattere perché c'è bisogno di me. Oggi si è verificato un caso che ricorda quello del 1994 da vicino. Oggi c'è in campo formazione populista, ribellista, pauperista, quasi più pericolosa dei post comunisti del 1994. E' quasi una setta che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio di uno sconosciuto di un socio defunto, cambiano parere da mattina a sera, capaci di seguire qualsiasi idea. Porterebbero Italia verso il vero disastro e al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante". 

Gli attacchi, però, non si limitano solo al movimento di Di Maio, ma riguardano anche Il Partito Democratico, che ha mal gestito l’emergenza immigrazioneOgni venti secondi si verifica un reato, ogni 4 minuti un furto in un negozio e ogni due giorni si verificano tre rapine in banca. È colpa sua  (di Renzi, ndr) e della sinistra, che hanno firmato il trattato di Dublino e scelto in maniera scellerata di prendersi carico dei migranti che sbarcano in Italia. Dobbiamo tenerceli, anche se solo il 5% ha diritto allo status di rifugiato. Alla criminalità italiana si è aggiunta quella di 466mila immigrati che per mangiare devono delinquere. Ci vogliono poliziotti di quartiere e militari nelle strade”.

A stretto giro di posta Renzi ha puntualizzato su Facebook come “Quel trattato - sbagliatissimo e che noi stiamo chiedendo di cambiare - non l'ha firmato il mio Governo. Era il 2003. Quel trattato sbagliato che ha messo in difficoltà l'Italia lo ha firmato il Governo della Repubblica guidato da Silvio Berlusconi".

Non è poi mancata la stoccata verso le accuse che stanno investendo la vendita del Milan, il cui prezzo, secondo La Stampa sarebbe stato gonfiato per favorire il rientro di capitali esteri dello stesso Berlusconi. Accuse infamanti prontamente respinte "Tutte le volte che ci sono campagne elettorali e che si profila una mia vittoria, ne inventano di tutti i colori. Questa volta si sono inventati una notizia prontamente smentita dalla procura: il fatto che mi sia approfittato della vendita del Milan per portare in Italia capitali che erano fuori dal Paese. Non solo non è vero ma farlo sarebbe da persone senza intelligenza visto il clamore mediatico e la difficoltà dell'operazione".

Infine un ultimo appello consapevolmente scioccante nei confronti dell’ampio partito dell’astensione: “In questa situazione non andare a votare sia come suicidarsi. Questa volta dall'altra parte c'è qualcuno di più pericoloso della sinistra. Ci sono questi signori che pensano di non andare a votare ma se a causa della loro assenza dalle urne vincessero" i 5s "si troverebbero tasse altissime. E' nel loro preciso interesse, per non dare l'Italia non solo a chi non è preparato ma che porta invidia e odio verso chi è ricco".

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Articolo pubblicato il 15/01/2018