L’assassinio dell’Inquisitore.

Presentato a Torino l’ultimo libro di Francesco Cordero di Pamparato, un romanzo storico ambientato in Val Susa, nel XIV secolo, tratto da un fatto realmente accaduto.

Francesco Cordero di Pamparato, laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino, è docente di Storia delle Crociate e di Storia di Bisanzio all’Università popolare di Torino, scrive articoli per varie riviste di carattere storico, tiene conferenze in circoli e associazioni e alcuni corsi tematici di storia al Centro Pannunzio di Torino. Ha già pubblicato libri dedicati ai grandi ammiragli italiani, alla pirateria e guerra da corsa nel Mediterraneo, al Conte Verde Amedeo VI di Savoia, a Bisanzio, a Corrado di Monferrato e all’Arca dell’Alleanza.

L’assassinio dell’Inquisitore” è il suo ultimo libro, un romanzo storico ambientato in Val Susa, nel XIV secolo, tratto da un fatto realmente accaduto, che è stato pubblicato quest’anno da Araba Fenice di Boves (CN).

A Torino, mercoledì 6 dicembre presso l’Educatorio della Provvidenza di corso Trento n. 13, si è tenuta la presentazione, curata da Mirella Rocca e Nicole Cappa.

La giornalista Cinzia Galletto, come moderatrice, ha sapientemente interrogato l’autore sulla sua produzione letteraria, sulla raccolta ed elaborazione del materiale storico, indispensabile nel caso di un romanzo che prevede verosimili dialoghi, nomi di personaggi e località, e sugli aspetti del paganesimo ancora fortemente presenti nel periodo in cui si svolge il romanzo nella Val di Susa.

Cordero di Pamparato, dietro invito di Cinzia Galletto, ha poi esposto in modo sintetico la trama del suo libro, in modo da mantenerne la suspense: siamo nel XIV secolo, in Val Susa, dove il convento di frati francescani annesso alla chiesa di San Francesco - uno degli edifici religiosi più antichi della città la cui costruzione sarebbe iniziata nel 1214, al passaggio di San Francesco diretto in Francia - è considerato un luogo sereno di meditazione e di quiete, fino a quel tragico 2 febbraio 1365. Nel chiostro del convento, infatti, viene assassinato un Inquisitore.

Chi deve indagare, il potere secolare, ovvero i Savoia, oppure quello ecclesiastico, ovvero l’Inquisizione?

Questo romanzo storico è tratto da un fatto realmente accaduto: Cordero ha spiegato di averlo appreso da una conversazione con Massimo Centini (autore della Prefazione). Viene delineato un difficile periodo storico: tra eretici, templari, venturieri, pellegrini devoti, mercanti sospetti, famiglie nobili in lotta fra loro, ordini religiosi non in perfetta armonia, il protagonista Padre Pavonio vuole scoprire il colpevole (o i colpevoli).

Malgrado tutto questo, Cordero, ad una precisa domanda, ha affermato che vorrebbe vivere nel Medio Evo!

Il suo amore per questo intrigante periodo storico emerge nettamente da questo suo libro che propone una storia affascinante, dove il bene e il male sono Dio e il Diavolo e, accanto alla forze del bene, ci sono i sabba, il volo notturno del maligno, le credenze druidiche ancora profondamente radicate nel popolo, la magia bianca e quella nera. Così “L’assassinio dell’Inquisitore” viene a costituire una trama poliziesca che si dipana in equilibrio sopra la ragion di stato, quella umana e quella divina.


Francesco Cordero di Pamparato

L’assassinio dell’Inquisitore

Editore Araba Fenice Boves - 2017 – 160 pagg. - 16:00 €

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Articolo pubblicato il 08/12/2017