Tullio Contino è nato a Perrero (Torino) nel 1924 ed è vissuto a Pinerolo, dove è stato per circa quarant’anni insegnante di lettere nelle scuole medie. Si è occupato di studi storici e militari ed è autore di numerosi libri e pubblicazioni.

Viene ora presentata, da Roberto Chiaramonte Editore, la sua Tesi di Laurea in Storia, discussa nell’anno accademico 1951/1952: quella che è stata la prima opera dello storico pinerolese, per ironia della sorte, viene pubblicata per ultima, come annota il figlio Renato nella sua Prefazione.

E proprio dal testo del figlio possiamo conoscere Tullio Contino come storico. Scrive Renato che il padre «… Ha saputo col suo atteggiamento sempre incline ad accettare senza pregiudizio il pensiero degli altri e col suo operato e professionalità, ricevere la stima incondizionata e trasversale di cattolici, protestanti valdesi e uomini politici di tutte le tendenze.

Tra i suoi amici (e se ne faceva un vanto) aveva anarchici, ex partigiani, liberali, comunisti, socialisti, democristiani, ex repubblichini e tanti altri. La stima tra loro era reciproca ed incondizionata. Il colore politico per mio padre non contava perché lui guardava oltre.

Anche professionalmente era così ossessionato nel voler essere a tutti i costi imparziale che scrisse alcune pubblicazioni sulla Guerra di Spagna non della parte franchista, come sarebbe stato più facile sia per l'abbondanza di documenti che per le affinità con le sue tendenze politiche, ma della parte governativa comunista. Per lui fu come accettare una sfida, come salire una montagna non dalla via normale, ma da quella più impervia ed inesplorata. Una sfida ed un esercizio di imparzialità ripagati in seguito dagli ampi consensi di persone, ex combattenti, studiosi appartenenti a qualsiasi parte politica.

Così doveva essere uno storico secondo lui: un osservatore curioso ma sempre e comunque super partes».

Nella sua Tesi di Laurea, Tullio Contino considera i sanguinosi eventi che videro coinvolti i Valdesi e i principi sabaudi e gli sforzi di diplomatici stranieri volti a placare le persecuzioni del XVII secolo, in particolare nel periodo dal 1655 (Pasque Piemontesi) al 1698, perché offre i momenti più significativi delle ingerenze straniere nella politica anti-protestante dei principi sabaudi, e dedica anche un cenno agli avvenimenti anteriori per i quali sono a disposizione fonti molto più limitate e gli interventi diplomatici appaiono decisamente più contenuti.

Nella sua Introduzione, Contino precisa di essersi proposto di vedere, nel quadro dei movimenti diplomatici, le ripercussioni delle ostilità condotte contro i Protestanti del Piemonte e di esaminare da vicino il lavoro delle varie Cancellerie d'Europa, riformate o cattoliche, a tutela dei perseguitati e, infine, gli effetti che ne risultarono per il trionfo della libertà di culto in quell'esiguo territorio dei domini sabaudi.

Le diplomazie europee iniziarono a interessarsi della causa valdese soltanto dopo il 1532, quando i Valdesi aderirono alla Riforma Protestante, diventando così una sorta di avanguardia ai confini del cattolicesimo e della romanità. Così le ostilità contro la chiesa valdese destavano l’interessamento dei governi non cattolici e, nello stesso tempo, i Valdesi assumevano, nei confronti dei loro sovrani, il ruolo di nemici e di “felloni”, per le loro relazioni con i paesi protestanti. Di qui l'intensificarsi delle persecuzioni.

Quello di Tullio Contino rappresenta uno studio approfondito su un argomento poco trattato e di grande interesse che viene proposto, con benemerita operazione, da Roberto Chiaramonte Editore che ha già pubblicato, dal 1993 al 2011, ben 14 libri e 3 DVD dello storico pinerolese.

Tullio Contino

Gli interventi diplomatici a favore dei Valdesi dal Regno di Luigi XIV in poi. Tesi di Laurea in Storia Anno Accademico 1951/1952 

Roberto Chiaramonte Editore, Collegno, 2017 - Pagg. 104 -  € 15:00