Roma, sgomberata con gli idranti Piazza dell’Indipendenza

Cariche e tafferugli nella Capitale, accertamenti su un questionario.

Un agosto bollente a Roma, e non solo per l’ennesimo avvicendamento al Bilancio voluto dalla giunta Raggi.
Stavolta la Capitale si infiamma sul problema rifugiati, circa un centinaio, accampati da giorni nei giardini di Piazza dell’Indipendenza.
Il problema è incominciato cinque giorni fa, quando la Polizia ha sgomberato una palazzina di Via Cutrone dove da quattro anni risiedevano illegalmente 400 richiedenti asilo provenienti da Etiopia ed Eritrea.
Molti di loro, non avendo alternative abitative, si sono riversati nella vicina Piazza, creando una sorta di accampamento.

La situazione è divenuta incandescente questa mattina, quando all’alba la Polizia è intervenuta per ripristinare la legalità nell’area smantellando il “campeggio”: i metodi, tuttavia, sono parsi troppo irruenti secondo alcune Ong, che ne hanno denunciato la violenza: manganellate, gente spinta e presa per i capelli, calci e pugni, sarebbe questo il trattamento riservato ai richiedenti asilo.

Medici Senza Frontiere ha riferito di aver trattato in poche ore 13 persone, per la maggior parte donne. “Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture  e lacerazioni  causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’Ordine”, racconta Francesco di Donna , coordinatore medico della Ong.

A lamentarsi anche Unicef, che per bocca del suo portavoce ha puntato l’attenzione sui bambini rifugiati che hanno dovuto assistere alle cariche della Polizia: sono stati stati caricati su un furgone, e portati via, senza che gli venisse fornita assistenza e informazioni circa i loro genitori.
Un trattamento inaccettabile, tanto più che si tratta di gente che scappa dalle guerre.

Le forze dell’Ordine hanno giustificato l’utilizzo degli idranti poiché “erano pervenute informazioni di alto rischio, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie”. La polizia ha riferito poi che i migranti hanno usato bombolette di gas e spray al peperoncino.

Dopo gli scontri la polizia ha spinto gli ultimi migranti rimasti fuori dalla piazza. A terra sono rimasti gli oggetti personali delle famiglie coinvolte e i loro trolley , accatastati in un angolo. La maggior parte dei migranti si è spostata su Piazza dei Cinquecento , il grande spiazzo di fronte alla Stazione Termini, dove ci sono state altre cariche.
Nel pomeriggio pare sia tornata la calma, anche se i media ci hanno lasciato due episodi su cui riflettere e discutere.
Il primo, quello mostrato in foto, ritrae un poliziotto che a viso scoperto da una carezza a una richiedente asilo in lacrime. Un’immagine molto intensa che rende bene l’idea su come si possa creare empatia tra chi sta ai due opposti della barricata.

Il secondo episodio, purtroppo, è destinato a creare polemiche: le telecamere di Repubblica.it, infatti, hanno ripreso un funzionario della celere ordinare “Devono sparire, se tirano qualcosa spaccategli un braccio“.
Frasi inadatte a un contesto del genere e che han fatto indignare parte dell’opinione pubblica ma che possono scappare in moneti di adrenalina come quelli vissuti questa mattina a Roma.
La questura di Roma in una nota ha dichiarato che, “in relazione al video pubblicato sul sito di Repubblica in cui si sentono frasi concitate di invito ad intervenire con decisione, in caso di lancio di oggetti, contro i manifestanti in fuga, sono in corso approfondimenti da parte della questura per accertare eventuali irregolarità”.
Per gli scontri è al vaglio la posizione di quattro stranieri
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Articolo pubblicato il 24/08/2017