Sistema elettorale: si va verso quello tedesco

Tutti d'accordo sul sistema che presumibilmente bloccherà ancora l'Italia.

Ci siamo, i tre grandi poli sembrano aver trovato un’intesa di massima sul sistema elettorale da scegliere per le prossime elezioni, e questo non può che essere considerato un elemento positivo.
Condividere le regole del gioco è più importante del gioco stesso per certi versi, e dopo mesi di stallo , bocciature costituzionali, voti contrari, iniziative mai iniziate e insulti da stadio pare si converga verso il sistema tedesco.

Già, vista l’incapacità atavica dei nostri di sfornare una legge elettorale decente che rispetti i limiti della costituzione, si preferisce guardare all’estero, magari dalle parti della Merkel.
Meglio copiare che sbagliare, e poi si tratta di un sistema votato dalla grande maggioranza degli utenti del blog di grillo, noti per essere grandi esperti di sistemi elettorali, quindi bene così

Ci sono due scuole di pensiero sulla legge elettorale: per alcuni essa deve garantire omogeneità tra i voti e i seggi, e trova naturale sbocco nel proporzionale, per altri è importante che garantisca governabilità, aprendo la pista a sistemi maggioritari.
Lo scrivo subito, a me il proporzionale piace solo sulla carta. Non nei fatti. 
Quello tedesca, aimè, lo è.
Certo si possono aggiungere dei correttivi al proporzionale secco: dare premi alla coalizione vincente, creare soglie di sbarramento (si parla del 5%, auguri Alfano, Speranza, e co.), ma il senso di incertezza non cambia.

In un interessante articolo pubblicato ieri dal Sole 24 ore si prendono come esempio le intenzioni di voto degli italiani facendo la media dei principali sondaggi (Ipsè, Ixos), e si prova a dipingere uno scenario plausibile con questa legge elettorale. I risultati sono prevedibilmente incerti:  ad oggi nessuna delle tre forze maggioritarie sarebbe in grado di imporsi, e l’unica alleanza possibile – tra Forza Italia e Pd- porterebbe ad ottenere appena la metà dei seggi, risultando così ingovernabile.

E l’idea di un Patto del nazareno bis già spaventa il ministro della Giustizia Orlando che si chiede “come spieghiamo un’alleanza con Berlusconi? Non rischiamo di mettere un tratto definitivo sul Centrosinistra?” Anche il segretario del Pd renzi non si è dimostrato entusiasta all’idea "Questo sistema non mi entusiasma, ma convince l'80 per cento dei partiti. La logica è quella della pacificazione istituzionale".
Ogni tanto, al buon Matteo piace indossare i panni dello statista, anche se non sempre gli riesce.

Ci sarebbe poi il solito spettro del governo tecnico, con un eventuale Monti già pronto a leccarsi i baffi. Ma ce lo meritiamo proprio un altro salasso del genere?

Quelli a cui un proporzionale secco non dovrebbe andar bene son proprio quelli che l’han proposto, ossia il movimento 5 stelle. Infatti, anche qualora risultassero il partito più votato,  cosa se ne farebbero di una maggioranza relativa alla camera? Tanto è risaputo che si opporrebbero a qualsiasi maggioranza. Ce lo vedete un Di Maio a capo di un governo con ministri quali De Luca o Gasparri?
Ecco, neanche io.
I più maliziosi potrebbero pensare che sia l’ennesima trovata del Movimento per restare all’opposizione lasciando che gli altri due partiti si scannino a vicenda.
Il raccolto sarà portato da un ennesimo aumento dei consensi. Ma che senso ha continuare a salire nei sondaggi se l’ultima delle volontà è quella di governare il Paese?



 

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Articolo pubblicato il 31/05/2017