Milano: al via la marcia pro-immigrazione

Tutti i dubbi sulla manifestazione voluta dal Sindaco Sala

A me è un po’ sfuggito il senso di questa marcia.
Sia chiaro, non ho una posizione salviniana o lepenista sul tema, anzi, credo che l’immigrazione, se controllata, sia una risorsa importante per un Paese che tende all’invecchiamento e allo snobbare determinate professioni.
Tuttavia bisogna considerare  che in Italia nei primi tre mesi dell’anno gli sbarchi sono stati 24’ 515, con un incremento del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (che in tutto ha portato oltre 180000 nuovi arrivi).

Bisogna poi considerare che il picco degli arrivi si farà registrare come al solito nei mesi più caldi, cioè da maggio fino a settembre, dove il mare è calmo e le temperature ideali. Parlare di emergenza pare azzardato, ma manifestare in favore di tale fenomeno pure.

Ci sarebbe poi tutto il filone delle cooperative e delle agenzie non governative da approfondire, accusate di mandare a prendere i migranti a poche miglia dalle coste libiche per lucrare sui rimborsi e sulle sovvenzioni statali.

A Milano, come a Torino e nelle altre grosse città italiane il tema immigrazione è preoccupante: è facile notare la quantità di persone che gironzolano tra stazioni ferroviarie e parchi senza molto da fare. E non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta perlopiù di africani privi dei documenti necessari per lavorare, oltre che della conoscenza della lingua italiana.
I promotori della marcia, tra cui spicca l’assessore Milano Majorino, subito appoggiato dal primo cittadino Sala, intendono manifestare contro la legge Minniti, che avrebbe introdotto il daspo urbano e aumentato la difficoltà per ottenere il diritto d’asilo.
Ovviamente qui nessuno mette in dubbio la possibilità di manifestare. Questo dev’essere considerato un diritto inalienabile. Ma siamo sicuri che una legislazione leggermente più severa sia deprecabile? Non eravamo i primi a chiedere risposte politiche al tema migratorio?

Ci sono, poi, alcune cose che non mi quadrano: per prima cosa i promotori, molti dei quali a marchio Pd. Proprio al Partito dem bisogna tirare le orecchie: non governano loro da tre anni? Non sono a capo di molte delle amministrazioni lombarde che oggi manifestano al fianco di Sala? Non sarebbe più semplice risolvessero la questione nelle aule preposte e non con la solita fiaccolata tutto fumo e niente arrosto?
Renzi , bisogna specificare, è stato nell’ombra sul tema preferendo non esporsi, saggiamente.
Martina, vicesegretario, però partecipa, e questo non può che essere visto come un segnale.

Fa storcere il naso la solita presenza dei radical chic come Claudio Bisio, Carla Fracci, Vecchioni che non hanno perso l’occasione di saltare sul carro dei “buoni”, un po’ per convenienza e poco per convinzione: mi si potrà dire “anche i benestanti sono liberi di sodalizzare con i migranti e legarsi alle cause degli ultimi”. Certo, ma è anche vero che per certi strati della popolazione l’immigrazione è un fenomeno marginale, poco sentito, a tratti folkloristico, mentre per molti altri lo è eccome!

A ben vedere anche la presenza dei famigerati centri sociali lascia perplessi: la loro voglia di creare disordine e violenza è pari al danno che fanno agli ideali per cui si schierano. Anche stavolta non si sono smentiti attaccando forze dell’ordine e esponenti locali del Partito democratico

Vi è poi l’idea che l’Italia non sia fondamentalmente un paese razzista o discriminatorio. Non siamo nell’America del ku klux kanl, lo stato accoglie e cura gli immigrati, alcuni maligni potrebbero dire anche più che i terremotati, garantendo alle coop 35 euro a risorsa al giorno; i capi della Camera e del Senato, Boldrini e Grasso, non mancano di fare appelli alla tolleranza e alla solidarietà e anche il Papa ha fatto dell’avversione ai muri una sorta di mantra.
L’episodio razzista può capitare-anche se non dovrebbe-, e capiterà. Ma si tratta di episodio, appunto, che riguarda grossomodo tutti gli Stati del Mondo.

E poi perchè non mobilitarsi per temi che la popolazione italiana considera più stringenti: lavoro?  Precarietà dei giovani? calamità naturali e prevenzioni?
Non è che questo essere a tutti i costi aperti e progressisti sia più una moda che non un reale bisogno avvertito dal Paese? C’è chi vede in questa manifestazione una volontà di scendere in campo da parte di Sala, attirato da ruoli istituzionali.

Intanto ci va giù pesante Matteo Salvini che ieri dal suo profilo face book attacca “Centri sociali, Carla Fracci, Croce Rossa, Emma Bonino, Cgil, Roberto Vecchioni, Claudio Bisio, Sindaci del PD, centri islamici e Cooperative rosse.
Tutti allegramente in piazza domani a Milano, col portafoglio pieno, per chiedere più diritti e più accoglienza per gli immigrati.
A loro gli italiani interessano poco.
Scommettiamo che tivù e radio ne parleranno per ore?”

 

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Articolo pubblicato il 20/05/2017