Aperto Torino Outlet Village, mastodontico centro del lusso

E i piccoli commercianti tremano …

Ci siamo, alle 10.00 di questa mattina, 24 marzo, è stato aperto in pompa magna il tanto discusso Torino Outlet Village, formalmente situato a Settimo Torinese ma con il chiaro intento di guardare a tutto il Nord Italia, e perché no, alla vicina Svizzera e alla Francia.
La posizione, in via Torino 160, a poche centinaia di metri dall’autostrada per Milano e per la val D’Aosta punta proprio a quello.
L’obiettivo, secondo il gruppo promotrice dell’opera Arcus Real Estate della famiglia Percassi, è quello di toccare i sei milioni di visitatori l’anno: un’asticella molto elevata se si tiene conto che l’area 12 quest’anno ha chiuso con un totale di quattro e mezzo.

Il complesso conta su 50’000 mq di spazio, gran parte dei quali destinati ai 90 negozi delle più svariate marche: Armani, Gucci, Paciotti, Cavalli, Trussardi, Adisas, Nike, Guess, Coveri, C.Klein, Converse, Ferrari sono solo alcuni dei prestigiosi nomi che potrete trovare da oggi in quello che è il quarto outlet piemontese, dopo Vicolungo (No), Serravalle (Al) e Mondovì (Cn).
Da oggi, e per tutto il weekend sono previste cerimonie e spettacoli pirotecnici, oltre che un orario straordinario, che va dalle 10.00 alle 22.00, in cui iniziare a metter mano al portafogli.

Indubbio considerare le esternalità positive che tale, mastodontico, complesso porterà: nuovi posti di lavoro (si è parlato di settecento assunzioni), molte strade adiacenti sono state messe a nuovo, allargate e con una segnaletica rinfrescata; sicuramente le strutture ricettive lì vicino ne trarranno beneficio, così come le aree abbandonate e decadenti recentemente rivalutate da aiuole a marciapiedi nuovi.

Certo, all’ombra del gigantesco obelisco, simbolo del complesso alto 85 metri che ha lo scopo di collegare “il cielo e la terra” (parole dell’architetto autore dell’opera Silvestrin) non sono mancate le polemiche.
La paura maggiore è quella che a pagare il prezzo del nuovo progetto in termini di clienti saranno le butique del centro, come racconta la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa: "Siamo preoccupati, perché questi outlet vanno a depauperare un settore che già sta soffrendo molto la crisi dei consumi". Tuttavia c’è chi guarda positivo “Se il nuovo centro attraesse anche visitatori russi e cinesi creerebbe ricadute turistiche positive. Aspettiamo di vederlo all’opera".

Inoltre c’è da sottolineare che Torino e la cintura son già dense di centri commerciali, dalle Gru a Grugliasco alle Fornaci di Beinasco, dalla Certosa di Collegno alle Porte di Moncalieri, per non citare le cittadine Parco Dora, 8 Gallery e il vicinissimo Settimo Cielo che, pur avendo un’utenza diversa (sono presenti marchi differenti e non relativi al mondo del lusso-moda) è considerato a tutti gli effetti un centro commerciale. Nel raggio di un paio di km poi, si trovano anche l’Auchan, Panorama e Pittarello, che se non sono considerati centri commerciali, poco ci manca.
C’era bisogno di quest’altra colata di cemento, per quanto diversa nei suoi contenuti?
Domanda stupida, ormai il progetto è stato completato e da oggi milioni di famiglie spenderanno le loro domeniche migliori in una di quelle che val bene definire le chiese del ventunesimo secolo.
Se sarà un successo o meno lo diranno gli incassi.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 24/03/2017