E Grillo decise di cambiare alleanze in Europa: rottura con l’Ukip.

Aperto all’improvviso il voto online sulla piattaforma dei Cinquestelle.

Beppe Grillo con un comunicato lampo sul suo blog annuncia che ci sarà una consultazione tra gli iscritti al portale Rosseau avente per oggetto le alleanze europee.
In particolare, si mette al voto l’uscita da parte dei deputati cinque stelle dall’EFDD (Europe of Freedom and Direct Democracy Group ), il cui partito di maggioranza, l’Ukip del dimissionario Farage, viene accusato di aver portato a termine la sua missione, ossia quella di uscire dall’Unione.
La paura di Grillo è quella di rimanere per oltre due anni in un partito già di per sè piccolo, scopertosi recentemente inoperoso.
Per citare lo steso leader : " Restare
 
  in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall'appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa.

Lo stesso Grillo, poi, accusa alcuni esponenti dell’Ukip di aver utilizzato il maniera impropria i capitali delle fondazioni, cosa cui loro, rivendica, han sempre rifiutato.
Un’ulteriore elemento di divisione che sembra voler far incrinare definitivamente il rapporto tra le due forze principi dell’EFDD.

Soluzioni? Il leader del Movimento dalle colonne del suo blog, propone due alternative: la prima, quella di rientrare nel Gruppo Misto (opzione già ponderata un paio d’anni fa), lascia più di un dubbio allo stesso che precisa
    Rifiutare di appartenere a un gruppo politico significa confluire nel raggruppamento dei Non Iscritti e perdere ognuna di queste opportunità. Significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare.”

La seconda, preferibile, è quella di entrare nell’Alde (Alliance of Liberals and Democrats of Europe), una coalizione che conta sessantotto deputati e che, con l’aggiunta dei grillini, diventerebbe la terza forza del Parlamento, con interessanti risvolti sulle decisioni da far prendere all’assemblea.
Grillo snocciola i punti di convergenza con l’Alde: autonomia dei gruppi politici, sburocratizzazione delle istituzioni, sviluppo dell’ambiente, risoluzione del problema dell’immigrazione.
Insomma, quello del comico genovese è un vero e proprio invito a votare Alde, ignorando (o omettendo) che si tratti di una coalizione europeista a tutti gli effetti, a marchio di centro sinistra (nelle passate legislature vi hanno aderito partiti come la Margherita, l’Italia dei valori, i Radicali, il Partito Democratico), e lontano anni luce dalla concezione che i cinque stelle hanno dell’Europa (anche se, a sto punto, è utile chiedersi quale sia, sempre ne abbiano una).

La mossa, tuttavia, pur avendo una sua logica (infatti stare con Farage può non aver più senso) si porta dietro i soliti dubbi sul concetto di democrazia a cinque stelle:
- le modalità di partecipazione: può partecipare solo chi è iscritto al portale da parecchio tempo (poche migliaia che scelgono per milioni di elettori);
- il contenuto: è Grillo che sceglie su cosa votare e cosa no.
- il preavviso, in questo caso nullo. Come ci si può informare su cose così complesse come la natura dei vari partiti europei con un preavviso di appena 24 ore?
- le opzioni:è la dirigenza che decide quali strade sono percorribili e quali no.
- l’influenza del leader: nel suo comunicato Grillo sceglie di tracciare una via, quella dell’Alda, criticando e screditando le altre due opzioni. Un elettore non molto informato si farà per forza di cose influenzare da questa visione.

Vedendola così, quella del Movimento, appare più una scelta di partito (legittima) voluta dal gruppo dirigente e fatta avvallare dal voto popolare, che non una decisione presa dal basso.
Un bel modo per far continuare a dire a Grillo che all’interno del Movimento uno vale uno, per poi tirare le fila della politica in solitaria, o quasi.

Oggi, a mezzogiorno, si chiuderanno le urna (virtuali) e avremo il responso: scommettiamo non ci saranno grandi sorprese?

 

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Articolo pubblicato il 09/01/2017