Le radici del sapore – L’identità alimentare delle Valli di Lanzo

Il libro di Gianni Castagneri rappresenta un viaggio nel tempo attraverso l’alimentazione di un periodo lontano ma ancora vivo e profondamente sentito nella memoria delle Valli di Lanzo (Torino)

La storia dei popoli è condizionata da infiniti fattori, alcuni apparentemente molto piccoli ma in realtà determinanti e fondamentali come l’alimentazione che, a sua volta, subisce mutazioni dovute ai tempi, agli equilibri sociali ed economici od ai grandi eventi che cambiano profondamente tradizioni e disponibilità delle genti di montagna.

Ne parla il recentissimo libro di Gianni Castagneri, “Le radici del sapore – L’identità alimentare delle Valli di Lanzo” (2016).

Gianni Castagneri è nato nel 1969 e vive da sempre a Balme (Torino), comune del quale ha ricoperto per dieci anni la carica di Sindaco. Appassionato di montagna, di fotografia, e di storia locale, si occupa con convinzione di ogni iniziativa che riguardi la rinascita e lo sviluppo del proprio villaggio e del territorio circostante.

Collaboratore del settimanale “Il Risveglio” e di alcune riviste storico-culturali nonché curatore del semestrale “Barmes News”, è socio Onorario della Società Storica delle Valli di Lanzo e Accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM). Ha pubblicato nel 2008 il libro “Lassù sotto la luna - Vita agro-pastorale nelle alte valli” (Neos Edizioni) e nel 2010, a quattro mani con Marco Sguayzer, “Presto io parto - Balmesi in guerra 1792-1945” (Uja Editrice) e “Balme - Storia sociale di una comunità alpina 1308-2000” (Uja Editrice). Nel 2013 è uscito: “L’acqua contesa- Storia dell’acquedotto del Pian della Mussa” (Il Risveglio Editore).

Gianni Castagneri ha quindi tutte le carte in regola per affrontare con cognizione di causa il tema dell’alimentazione nelle Valli di Lanzo. “Le radici del sapore – L’identità alimentare delle Valli di Lanzo” è così presentato nella IV di copertina.

L’odierna civiltà, eretta sull’opulenza e sullo sperpero, dedica al cibo e alla sua preparazione un’attenzione ossessiva e molte volte posticcia. Ma per lungo tempo le popolazioni, non solo quelle rurali, attanagliate dall’incombente pressione demografica, lottarono ogni giorno per procurarsi il nutrimento necessario per continuare a vivere, in una spasmodica lotta contro le difficoltà ambientali, climatiche e storiche, che di volta in volta si ritrovavano sul problematico cammino dell’esistenza. Con le poche risorse a disposizione, nei luoghi impervi delle nostre montagne si affinarono pratiche argute, si sperimentarono le soluzioni più disparate e, con una certa timidezza, ci si aprì alle provvidenziali influenze esterne che completarono, in qualche caso stravolgendole, le abitudini alimentari dei nostri avi.

La riscoperta dei sapori tradizionali, di una cultura della nutrizione e dei saperi che ne costituiscono l’essenza, permette di comprendere quello che siamo stati e di ricomporre un frammento della consapevolezza necessaria a intraprendere l’insidioso percorso del nostro futuro.

Il libro è stato presentato presso il Caffè Rocciamelone a Viù (Torino) nel pomeriggio di sabato 5 novembre per il periodico appuntamento dei Caffè Culturali, iniziativa attuata col sostegno della Pro Loco e dell’Amministrazione Comunale.

L’evento è stato aperto dall’assessore al Comune di Viù Alberto Guerci che ha dato il proprio benvenuto ai presenti illustrando il tema della giornata. Castagneri ha poi raccontato e spiegato gli interessanti, e spesso curiosi, contenuti del suo libro rispondendo alle domande poste dal ricercatore storico e scrittore Alessandro Mella e da chi scrive.

Un bel pomeriggio di storia, cultura, memoria tra i ricordi di come cucinavano, si nutrivano e spesso tentavano di sopravvivere gli antichi valligiani.

Foto di Karen Giacobino. 

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Articolo pubblicato il 13/11/2016