Sesso debole? Le donne sono sempre più forti.

La scalata del gentil sesso nelle gerarchie mondiali.

Theresa May da ieri è ufficialmente il nuovo Primo Ministro inglese: dopo le dimissioni di Cameron e il defilarsi dei principali promotori dell’uscita dell’Uk dall’Europa – Johnson e Farage- , sono state affidate le chiavi di Downing Street alla Deputata dei Tories.
La May, 59 anni e una laurea a Oxford, ha già ricoperto il ruolo di Ministro degli Interni nel 2010 ed è figlia di un pastore anglicano; sposata e senza figli, fu marchiata da Clegg, leader dei liberal-democratici, come “la vergine di ghiaccio”, per quel suo stile intransigente e imperturbabile. Proprio per queste caratteristiche a molti ricorda Margaret Thatcher, l’unica donna ad averla preceduta a Downing Street.

A Theresa May spetterà il non semplice compito di traghettare la Gran Bretagna fuori dall’Europa, e sul tema, ieri , si è espressa in maniera semplice ma efficace “Brexit significa Brexit (…) Non dovrà esserci nessun tentativo di rimanere all’interno dell’UE o di rientrarci dall’ingresso sul retro”.
Insomma, un bel modo per tagliare subito le gambe a chi si cullava tra le fantasie di chi chiedeva un nuovo referendum, o di clamorosi ripensamenti da parte del governo.

Tuttavia, la May non è l’unica donna ad avere un ruolo chiave in Europa: da anni, precisamente dal 2005, Angela Merkel detta il bello e il brutto tempo nel Vecchio Continente, pizzicando una volta Hollande, l’altra volta i paesi europei dell’est circa le loro politiche sulla migrazione e, perché no, la povera Italia, rinfacciandole spesso e volentieri un po’ più di rigore nei conti dello Stato.

Sulla Cancelliera tedesca c’è poco da sindacare; tanto amata in patria quanto detestata dagli altri leader europei, la Merkel verrà ricordata come la grande statista dei primi anni duemila, colei che riuscì, sfruttando abilmente l’euro, a porre la Germania in una posizione di privilegio, arricchendola tanto renderla la Locomotiva d’Europa.

In Europa, però, non ci si limita a loro due: Lituania, Malta,Polonia Norvegia e Croazia presentano tutte una guida rosa, senza dimenticarsi, of course,del capo di Stato Inglese, quella Regina Elisabetta che da tempo immemore sfoggia cappellini dal gusto discutibile e occupa le prestigiose stanze di Buckingham Palace; a farle compagnia sul trono, la Regina Margherita di Danimarca e Beatrice d’Olanda.

In Italia, come al solito, si è fatto un gran parlare delle quote rosa e dei modi per far emergere le donne in politica, senza capire che l’ascensione deve venire per merito, e non per decreti legi.
Oltre alla Presidente della Camera, le recenti amministrative ci hanno regalato due sindaci- meglio, sindache- rosa: a Torino l’Appendino, a Roma la Raggi.
Qualcosa si sta muovendo.

Nel resto del Mondo la prevalenza di potere resta maschile, con alcune importanti eccezioni, come quella dei due principali Stati del Sudamerica, Argentina e Brasile, guidati rispettivamente da Cristina de Kirchener- in carica da quasi 10 anni- e Dilma Rousseff, recentemente travolta da alcuni scandali giudiziari, ma ancora al comando della nazione verdeoro.

Il gentil sesso si è fatto largo in moti altri Stati,riuscendone ad assumerne la guida; tra di essi abbiamo  il Cile (Bachelet), la Jamaica (Miller), il Bangladesh (Hasina), il Trinidad and Tobago (Bissessar), le Mauritius (Gurib), Malta (Preca)e la Sud Corea(Geun-hye).
Il record di durata, tuttavia, spetta all’India, in cui l’ex primo ministro Indira Gandhi e poi la Presidente Pratibha Patil,sono rimaste in carica complessivamente per 21 degli ultimi 50 anni.
E la prima donna? Il premio se lo aggiudica Sirimavo Bandaranaike, moglie dell’allora Primo Ministro dello Sri Lanka, cui prese il posto dopo il suo omicidio: era il luglio del 1960.

Ci sono, poi, ruoli non di governo ma comunque di grande importanza: è il caso di Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, già ministro dell’Economia in Francia, o la nostra Federica Mogherini, lady Pesc, per i meno esperti Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

In conclusione, il ruolo della donna nel Mondo è ancora ridotto e circostanziato: alcuni studi fanno notare come di 339 capi di Stato e di Governo, solo 22 attualmente sono donne, e che di 193 paesi riconosciuti, solo in 78 casi sono stati governati almeno un giorno nella loro storia da una donna.

Tuttavia, se anche dall’altra parte dell’Atlantico c’è una donna pronta a insediarsi alla Casa Bianca, il ruolo di maggior potere al Mondo, vuol dire che realmente il vento sta cambiando, e che il 2016 verrà ricordato come l’anno della ribalta femminile.

 

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Articolo pubblicato il 15/07/2016