Migration compact, il piano di Renzi per fermare gli austriaci.

Marco Zaia per “Civico20”

Quella barriera lungo il confine al Brennnero proprio non è andata già al Presidente del Consiglio Matteo Renzi che in Conferenza stampa a Palazzo Chigi ha deciso di mostrare i muscoli  “Agli amici austriaci dico che il Brennero non è solo il tunnel per collegare i nostri Paesi, il Brennero è un luogo di lavoro per molte aziende, ed è un simbolo.

Non faremo finta di nulla se qualcuno viola le regole. L'amicizia è un grande valore il rispetto del regole è alla base dell'amicizia. Il Brennero non può diventare oggetto di competizione, le regole vanno rispettate, non faremo finta di nulla se si violano regole ma sono fiducioso che non si farà".
Una presa di posizione dai toni pacati, quasi amichevoli, ma dal contenuto molto forte, che mette ancora una volta con le spalle al muro l’Europa, impotente di fronte alle contese tra Stati.

La pietra dello scandalo, è bene ricordarlo, riguarda la costruzione unilaterale di una barriera al confine tra Italia e Austria con l’obiettivo di bloccare il passaggio di migranti dalla penisola in sù. Tale progetto riguarda un’area di 250 metri, e include la copertura sia dell’autostrada che della statale.
Il presidente austriaco Fischer, che pur si definisce europeista convinto, si è affrettato a precisare che “i provvedimenti al Brennero non prevedono un muro oppure filo spinato”, assicurando il minor impatto possibile sul transito di persone e merci, avvertendo però che “servono più controlli per chi vuole entrare in Europa”.

La decisione austriaca ha provocato numerose reazioni tra le istituzioni italiane, a partire da quella del Ministro degli Interni Alfano, che ha definito tale azione “ingiustificabile e inspiegabile” , evidenziando come siano più i migranti che sono stati accolti dall’Italia provenienti dall’Austria che viceversa.
In genere, gran parte del sistema politico italiano si è schierato contro la scellerata decisione del governo austriaco, con un’eccezione significativa in Salvini, che ha sposato  la linea di Vienna puntando ancora una volta il dito contro l’eccesivo buonismo mostrato dal duo Renzi-Alfano.

Sul tema è intervenuto persino il Papa, che ha definito i muri come "Il grande ostacolo da rimuovere" per "considerare i nostri simili come fratelli e sorelle" : impossibile non leggere un diretto riferimento a quanto sta capitando al Brennero o alle migliaia di migranti bloccati al confine con la Grecia e la Macedonia.

L’Europa,come da anni a questa parte, guarda stranita lo svilupparsi del caso “Per ora - ha detto la portavoce Natasha Bertaud - abbiamo visto l’annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi guarderemo alla situazione con molta serietà”. Le barriere, ha constatato, ostacolano il principio della libera circolazione che è un principio fondamentale dell’Ue.

I NUMERI

Una cosa però è certa: gli sbarchi in Italia sono in netto aumento rispetto alla scorso anno. Ad oggi sono stati accolti circa 24 090 migranti, il 25% in più dello scorso anno. Di questi solo una minima parte -meno di tremila - sono stati respinti .

Si tratta per lo più di persone provenienti dal Niger, Somalia, Gambia e Costa d’Avorio, territori colpiti da guerre interne, fame e carestie.
L’aumento degli sbarchi, in particolare, pare sia attribuibile alla chiusura del passaggio balcanico; questo cordone ha spostato i viaggi della speranza più a Ovest, verso le nostre coste, gravando in maniera significativa sulle regioni italiane (Lombardia, Sicilia e Piemonte sono, in ordine, quelle che accolgono il maggior numero di persone).

Proprio sul tema dell’accoglienza e dell’allocazione delle risorse ci sono state numerose polemiche: non è un caso che l’inchiesta del  giornalista  Mario Giordano, che punta il dito sui soldi fatti dalle cooperative per gestire questo ricchissimo mercato, sia divenuta un libro di grande successo (Affittopoli) .
Tuttavia, proprio la negligenza nella registrazione dei migranti da parte delle autorità nostrane avrebbe portato gli austriaci a intervenire.
 

IL PIANO.

Proprio in questi giorni Renzi proporrà alla Commissione europea un migration compact, un piano che prevede la redistribuzioni di fondi con l’obiettivo di migliorare la condizioni dei Paesi dai cui parte il maggior numero di migranti e quelli di transito, cercando di bloccare alla fonte i “viaggi della morte”.

In questo contesto, un ruolo fondamentale dovrà essere giocato dall’Alto Rappresentante della Politica Estera, Federica Mogherini, che lunedì prossimo proporrà ai ministri di Esteri e Difesa dell’UE di allargare la missione Eunavfor Med alle acque libiche.

La missione, partita qualche mese fa, è nel pieno della sua fase operativa, e mira a combattere contrabbandieri e trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo attraverso l’utilizzo di 800 uomini , 4 unità navali (di cui l’italiana Cavour) e 5 mezzi aerei.
Per ora i risultati sono stati scarsi, ma i vertici UE chiedono pazienza. Ne avranno ancora le autorità austriache?

 

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Articolo pubblicato il 18/04/2016