“Le mani sul mondo. Come si distruggono i popoli”

“Mondialismo, globalizzazione, immigrazione, gender”, nell’analisi condotta da Michele Tosca nel suo recentissimo volumetto

Il volumetto “Le mani sul mondo”, scritto da Michele Tosca, analizza i problemi del mondialismo, della globalizzazione, dell’immigrazione e del gender”, e dei loro legami visti in una ottica che li riconduce al c. d. “piano Kalergi”, dal nome di Richard Coudenhove Kalergi, personaggio a cui viene dedicato un intero capitolo, “Richard Coudenhove Kalergi, il manovratore occulto”.

Capitolo che si apre con questa affermazione «Richard Coudenhove Kalergi, nato a Tokio nel 1894, può essere considerato il “vero” padre fondatore dell’Unione Paneuropea ed il primo ad aver progettato un ‘Europa unita. Europa massonica e bancaria, ovviamente».

Dopo una illustrazione del piano di Kalergi, segue il capitolo “Un’Europa senza identità”, a dimostrazione che: «Non è difficile notare come l’Europa prevista dall’aristocratico austro-giapponese [Kalergi] assomigli molto a quella di oggi».

Interessante la spiegazione de fenomeno immigrazione laddove ci si chiede: «Perché non migravano a milioni in questo modo negli anni '70 o '80 o '90? Perché c'erano meno guerre e crisi umanitarie? È il contrario, c'erano più carestie, guerre civili e guerre e miseria allora rispetto ad oggi. La differenza è che fino a qualche anno fa pensavano che l'Europa fosse come qualunque altra nazione al mondo con delle frontiere, oggi “qualcuno” li ha convinti del contrario».

Ed è allora che si può vedere come il fenomeno dell’immigrazione è la conseguenza di un piano mondialista che dopo aver diffuso il «pericolo di una bomba demografica» oggi giustifica l’immigrazione come necessaria perché «l’Europa non fa più figli».

E che si tratti di un piano e non di un’emergenza ce lo dimostra l’affermazione del (non a caso) banchiere Carlos Moedas, Commissario europeo alla ricerca, all'innovazione e alla scienza, che, l'11 maggio 2015,  ha dichiarato all'emittente francese Europe1: «Bisogna avere più immigrati in Europa. L'immigrazione è necessaria alla crescita ed è certo che se potessimo avere più persone, potremmo avere più crescita. Il mio messaggio ai francesi e all'Europa è che dobbiamo aprire le nostre porte».

Ma è con l’ultimo capitolo,  intitolato “Gender: come distruggere la famiglia”, che Tosca, sulla base delle osservazioni di Matteo Simonetti segnala la non casuale affinità di vedute tra la Gender Theory e il piano di Kalergi.

“Le mani sul mondo” è un testo fitto di informazioni, dati, nozioni, con un ricco apparato di note che impone una lettura attenta ma che apre sicuramente nuove prospettive di valutazione, diverse sicuramente da quelle proposte dai mass media odierni.

L’Introduzione a “Le mani sul mondo”, è scritta dall’editore Roberto Chiaramonte, ed ha come titolo “Autarchia, unica risposta al globalismo”.

Chiaramonte illustra il tema  partendo da questa osservazione: «Quando oggi viaggiando per le nostre valli capita spesso, troppo spesso, di vedere borgate che una volta, soltanto negli anni ’60, erano abitate e piene di vita, come a l’Eclause, in Valle di Susa (dove vivevano circa 600 persone, c’erano tre osterie, due chiese, un mulino, una centralina elettrica) ed ora sono abbandonate, ci viene in mente la parola proibita “autarchia”, anzi proibitissima perché di mussoliniana memoria. Al posto di terrazzamenti creati dalla fatica e dal sudore di intere generazioni, che per secoli si sono mantenute con produzioni che andavano dall’orzo al grano, dalle patate ai cavoli, all’allevamento di bestiame, oggi vi è il nulla, una borgata vuota con due soli residenti, che il Comune aspetta, e spera, che passino a miglior vita, per esimersi dall’onere dei servizi alla borgata, invece di cercare di incentivare il ripopolamento».

Nella terza di copertina, “Poteri forti: chiamiamoli per nome” sono descritte “Le più importanti lobbies mondialiste che decidono per noi”: il “B’Nai B’Rit”, il “CFR”, il “Bilderberg Group” e la “Trilaterale”.

Il volumetto “Le mani sul mondo”,  verrà inviato in omaggio ai nuovi e vecchi abbonati de “L’Araldo del Piemonte e della Valle d’Aosta”, periodico di lingua, storia, cultura, identità, tradizioni e ambiente del Piemonte e Valle d’Aosta, rivista trimestrale dell’associazione culturale Centro Studi “Nuovo Millennio” di Collegno (Torino).

Michele Tosca, nato a Piacenza nel 1948, abita a Torino dal 1960, dove ha studiato Teologia e si è laureato in Giurisprudenza. Appassionato di ricerca storica, ha collaborato con Gianpaolo Pansa e Bruno Vespa e con vari giornali e riviste.

Ha pubblicato con l’editore Roberto Chiaramonte vari libri, i cui titoli rendono conto delle sue complesse valutazioni storiche e politiche: “I ribelli siamo noi” Diario di Torino nella Repubblica Sociale Italiana, “Allarmi siam fascisti!” Le verità dimenticate e nascoste dei nomi illustri, “Quando i cristiani perseguitarono i pagani” La storia nascosta del Cristianesimo violento, “Dio, Patria e Libertà” La storia del Messico e dei Cristeros, perseguitati dal Mondialismo, traditi dal Vaticano, uccisi dalla Massoneria, e “Don Bosco” Un santo della chiesa militante.

 

Michele Tosca - Le mani sul mondo. Come si distruggono i popoli. Mondialismo, globalizzazione, immigrazione, gender,

Roberto Chiaramonte Editore, 2015 – pag. 32 - € 5:00.

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Articolo pubblicato il 29/12/2015