Santa Rita. Il quartiere dei Centomila

Il libro Enrico Bonasso, Giancarlo Libert, Clotilde e Bartolomeo Paolino descrive questo quartiere torinese dedicando ampio spazio alle testimonianze della gente che lo abita

Più volte abbiamo parlato su “Civico 20 News” dei libri di Giancarlo Libert, giornalista pubblicista nato a Torino nel 1963, che da circa trent’anni conduce ricerche di storia locale e di storia dell’emigrazione piemontese.

Libert è autore di numerosi articoli apparsi in riviste italiane e straniere e di una decina di volumi, tra cui “Santa Rita. Un santuario e un quartiere torinese” apparso nel 2008, scritto in collaborazione con gli storici locali Enrico Bonasso, Bartolomeo Paolino e Clotilde Fagnola, dove sono narrate le vicende del territorio del quartiere Santa Rita di Torino.

Gli stessi autori, dopo sette anni, presentano una nuova versione aggiornata di questo libro col titolo “Santa Rita. Il quartiere dei Centomila”, edito da Graphot Editrice nella collana “Quartieri di Torino”.

Santa Rita è un quartiere torinese nato agli albori del 1900, con un passato antico e glorioso.

Qui, in un cascinale ancora esistente, Louis de la Feuillade, pose il suo quartier generale e la logistica di comando dell’Assedio di Torino del 1706.

Un giovane prete in servizio all’Ospedale Militare, don Giovanni Baloire, negli anni ‘20 del Novecento, volle edificare un santuario in aperta campagna e dedicarlo alla santa da Cascia, a cui era devoto.

La scuola Mazzini, un gruppo di case popolari e poi la vicina Fiat Mirafiori furono germe di espansione urbanistica e demografica della zona, che negli anni ‘60 superò i 100.000 abitanti, epoca in cui è popolarmente denominata “il borgo dei Centomila”.

A Santa Rita si sviluppano molte industrie legate al mondo automobilistico che fan parte della storia industriale della città ed aziende di ogni genere, i cui prodotti primeggiano nel mondo.

Un’importanza particolare ha lo sport: il primo ippodromo, lo Sporting e, se poi si parla di Juve –Toro, a che si pensa? Allo Stadio, naturalmente, che da “Stadio Mussolini” divenne “Comunale”, poi “Vittorio Pozzo” ed infine, nel 2006, “Olimpico”.

Artisti, scienziati, umanisti, giornalisti, musicisti, attori e semplici lavoratori hanno dato e danno vita ed impegno a Santa Rita, una delle zone più vivibili di Torino.

Nel libro ampio spazio è dedicato alle testimonianze della gente, il cui cuore pulsa in questo quartiere.

Concludiamo con una breve presentazione degli altri autori.

Enrico Bonasso, nato a Torino, si occupa da decenni del recupero e della divulgazione della storia locale attraverso ricerche, pubblicazioni e mostre. Promuove le arti figurative piemontesi organizzando eventi espositivi a Torino e nell’astigiano.

I coniugi Bartolomeo Paolino e Clotilde Fagnola Paolino sono appassionati di ricerche storiche ed in particolare sui luoghi di origine. Bartolomeo è nato a Torino nel 1940 e dalla nascita vive nel quartiere Santa Rita, è stato consigliere della Circoscrizione 2 per un ciclo elettorale. Clotilde è nata a Cesana Torinese nel 1942 e vive nel quartiere dal 1964, anno del matrimonio. Hanno collaborato con Bonasso e Libert alle ricerche per l’Ecomuseo della Circoscrizione 2. Sono autori del libro “Il santuario dedicato a S. Rita in Torino”.

Il libro è stato presentato domenica 25 ottobre, nell’ambito di “Colori e Sapori d’Autunno”, Festa di via Tripoli, in piazza Montanari.

 

Enrico Bonasso; Giancarlo Libert; Clotilde e Bartolomeo Paolino

Santa Rita. Il quartiere dei Centomila

Graphot Editrice, Torino, 2015 (collana Quartieri di Torino)

240 p. – Prezzo: € 18:00

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Articolo pubblicato il 29/10/2015