“L’Araldo del Piemonte e Valle d’Aosta” - Periodico di lingua, storia, cultura, tradizioni e identità del Piemonte e Valle d’Aosta

Il sesto numero contiene numerosi articoli di rilevante valenza culturale fra cui predomina il tema della Sacra di San Michele

È stato pubblicato il sesto numero de “L’Araldo del Piemonte e della Valle d’Aosta”, periodico di lingua, storia, cultura, identità, tradizioni e ambiente del Piemonte e Valle d’Aosta, rivista trimestrale dell’associazione culturale Centro Studi “Nuovo Millennio” di Collegno (Torino).

L’Araldo” n. 6/2015 conta 96 pagine dove sono raccolti numerosi articoli, elencati alla fine di questo articolo, dove il tema predominante è costituito dalla Sacra di San Michele, che appare in copertina nella bella foto di Roberto Chiaramonte.

Si inizia con l’editoriale di Roberto Chiaramonte, intitolato “La lapide della vergogna”, nato dalla scoperta che la lapide posta nel presbiterio a destra dell’altare a ricordo dei grandi lavori di restauro degli anni ’30, è stata occultata con un quadro perché sarebbe stata “fascista”.

In questa lapide appaiono tre fasci littori con una scritta in latino per ricordare che nel 1936, quando era re e imperatore Vittorio Emanuele III, la chiesa era stata restaurata. I tre fasci littori simboleggiano i tre poteri dello stato, che Vittorio Emanuele III rappresentava.

Chiaramonte non ci vede, con ragione, nessuna apologia di fascismo: «La lapide è dedicata a Vittorio Emanuele III, ed i tre fasci littori rappresentavano, all’epoca, il governo nazionale, giunto al potere per volontà del  sovrano e subordinato (per lo meno formalmente) alla monarchia».

Dopo aver sottolineato l’importanza di questi restauri che hanno permesso alla Sacra di sopravvivere e di giungere fino a noi, Chiaramonte ironizza sull’atteggiamento censorio nei confronti della lapide, che ricorda l’opera del “braghettone” Daniele da Volterra nella Roma di papa Paolo IV.

Dopo amare considerazioni sul nostro difficile presente, Chiaramonte stigmatizza la “censura” di un provvidenziale intervento di restauro - che ha consentito alla Sacra di sopravvivere e diventare simbolo della Regione Piemonte - con questa polemica domanda: «O forse chi ha voluto dare questa prova tardiva di “antifascismo” avrebbe preferito al posto della Sacra un bel mucchio di macerie?».

Emerenziana Bugnone nel suo articolo “Croce bianca in campo rosso”, riporta una corposo repertorio di personaggi della dinastia sabauda tumulati alla Sacra di San Michele e Alessandro Turinetti di Priero, infine, illustra un ulteriore contributo di Chiaramonte alla scoperta del complesso simbolismo della Sacra, già considerato in due importanti testi di questo editore, scritti da Giorgio Noberasco (2009) e dallo stesso Turinetti di Priero (2012).

Troviamo poi una serie di biografie di svariati personaggi del Piemonte, come gli ingegneri ed architetti Giovanni Antonio Sevalle e suo nipote Vincenzo Maria Ferrero, dei quali fino ad ora si avevano soltanto scarse informazioni e che vengono considerati in modo assai approfondito da Marco Marchetti, il poeta piemontese Nino Autelli, vittima 70 anni oro sono di un brutale assassinio, ricordato da Giovanni Delfino, e infine, il pittore di arte sacra Luigi Guglielmino (Susa, 1885-Torino 1962), commemorato del nipote Luca Guglielmino.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Adriano Tillino descrive la storia della sua famiglia, titolare dal 1908 della ditta “Albergian” di Pragelato, e quindi profondamente legata da più di un secolo alle vicende della Val Chisone.

Michele Tosca prosegue la sua disamina del Piemonte quando, tra la fine del ‘700 e i primi anni dell’800, stava per diventare francese, un periodo molto difficile per la nostra regione, ben sintetizzato dal detto popolare “Liberté, ij fransèis an caròssa e noi a pè”.

Tosca illustra il ruolo filofrancese della Massoneria, si dilunga sull’attività degli insorgenti, della Massa Cristiana, di Branda de’ Lucioni e conclude con interessanti considerazioni sulla profonda differenza, non sempre adeguatamente rilevata dagli storici, tra “briganti” e insorgenti, «difensori e ribelli d’una giusta causa».

Nella sezione “Storia” si trova uno studio di Mario Gennero sulla Regia Mandria di Chivasso e in quella “Ricerche”, Alberto Espagnol e Roberta Moschini iniziano ad esporre il loro corposo contributo sulla Selva di Chambons, nel comune di Fenestrelle.

Vi sono anche articoli su argomenti diversi riguardanti la musica, quella francoprovenzale considerata da Michele Peyretti, e quella classica, con l’approfondita analisi di Marco Marchetti dell’oratorio barocco “Passione e Resurrezione secondo San Giovanni”, composta da Alberto Mattea su libretto di Giorgio Enrico Cavallo, eseguito per la prima volta a Torino in occasione dell’Ostensione della Sindone, e, infine, l’impiego del gasogeno come carburante per le auto, descritto da Paolo Rubagotti.

Tutti gli articoli pubblicati mostrano un valido e pregevole apparato iconografico.

 

Indice del n. 6/2015 de “L’Araldo del Piemonte e Valle d’Aosta”

 

Roberto Chiaramonte, La lapide della vergogna

Michele Tosca, “Liberté, ij fransèis an caròssa e noi a pè”. Giacobini, massoni... - Parte II

Emerenziana Bugnone, Croce bianca in campo rosso. Personaggi della dinastia sabauda tumulati alla Sacra di S. Michele

Mario Gennero, La Regia Mandria di Chivasso

Alberto Espagnol - Roberta Moschini, La Selva di Chambons - Parte I

Marco Marchetti, Notizie biografiche di Giovanni Antonio Sevalle e Vincenzo Maria Ferrero, ingegneri ed architetti

Adriano Tillino, “Albergian”. Storia ultracentenaria di un marchio prestigioso

Giovanni Delfino, Nino Autelli a 70 anni dal suo brutale assassinio

Luca Guglielmino, Luigi Guglielmino

Paolo Rubagotti, Un’energia rinnovabile dal passato: il gasogeno

Michele Peyretti, Tzantè noutra lenva et voila “Patoué eun mezeucca” en televisiun

Marco Marchetti, Un oratorio barocco per la Sindone a Torino

Alessandro Turinetti di Priero, Una nuova scoperta sulla simbologia della Sacra di San Michele

 

Centro Studi “Nuovo Millennio” via N. Sauro, 44 - 10093 Collegno (Torino).

L’Araldo del Piemonte e della Valle d’Aosta

La pubblicazione è distribuita in abbonamento postale

Per informazioni Tel. 011 781983

Email: araldopiemontevalledaosta@gmail.com

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Articolo pubblicato il 15/07/2015