“L’Escalina” rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica e scientifica è giunta al quarto anno di vita

Il traguardo festeggiato a Bienca di Chiaverano (Torino)

Giunta al quarto anno di vita la rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica e scientifica, “L’Escalina” ha festeggiato il traguardo lo scorso sabato 20 presso il ristorante “La Tettoia” di Bienca di Chiaverano (Torino), riunendo soci lettori e collaboratori della rivista intorno alla redazione impegnata ad illustrare il nuovo numero e le prospettive editoriali future.

Il direttore, professor Dario Pasero, ha annunciato la prossima uscita – nella collezione de “I Quaderni de L’Escalina” di un volume dedicato all’opera di un singolare e importante personaggio originario di Chivasso, padre Giuseppe Giacoletti, ricordato così da Giovanni Pascoli: “Un vecchio frate che conosceva anch’esso i doni delle Muse, il padre Giacoletti, il cui nome non s’aggira più, che io sappia, che in qualche melanconico chiostro di seminario. Quel nome era allora illustre per poemi latini sull’ottica, niente meno, e sul vapore”. Scienziato, filosofo, linguista, letterato, poeta ma soprattutto paterno maestro e consigliere di molti personaggi ora famosi ora meno dell’Italia risorgimentale.

Il volume, curato da Dario Pasero, uscirà nei prossimi mesi in occasione del 150° anniversario della morte con una raccolta di sue poesie italiane e latine.

Il numero di 160 pagine appena presentato dalla redazione composta da Michele Curnis, Fabrizio Dassano e Cristina Zaccanti, è composto – nella sezione “saggi” – da un intervento inedito del compianto Karl Gebhardt (1941 – 2003), direttore del Romanischen Seminar  dell’Università di Kiel scritto per il 16° Convegno di studi sulla lingua e la letteratura piemontese tenutosi a Quincinetto (Torino), nel maggio 1999 e mai pubblicato prima, dal titolo “Le père de Goethe au Piémont en 1740: «di Torino potrebbe dirsi anche molto»”.

Una testimonianza sulla capitale sabauda redatta da Johann Caspar Goethe, padre dello scrittore, poeta e drammaturgo Johann Wolfgang Goethe.

Il professor Michele Curnis propone “Magia e popoli: dai prodigia all’etnografia”, un lavoro sul “magico” come categoria problematica della realtà partendo dagli archetipi classici della cultura greca e latina per isolare precisi riferimenti etnografici: la strix dei latini, il rapace notturno che sugge il sangue dei bambini inermi durante il sonno, li fa ammalare e morire, etimologicamente apparentato alla simbologia umana della striga, la strega… Oppure il caso del soldato licantropo nel Satyricon, “deviazioni” nel magico all’interno della fabula.

Con la “La lingua ancestrale” il grande studioso Sergio Maria Gilardino regala ai lettori uno saggio sul valore della lingua degli antenati. Chiunque essi siano. Progenitori di grandi civiltà o di tribù seminomadi. Affronta anche i concetti giuridici e politici del riconoscimento delle lingue ancestrali: in Canada e in Australia l’ancestral languages dal punto di vista legislativo, non considera solo le lingue dei rispettivi popoli autoctoni ma anche quelle dei popoli alloctoni, mentre nelle autorità didattiche in Italia, per esempio, la coscienza dell’identità territoriale e il ruolo della lingua ancestrale sono nozioni del tutto assenti dai curricula studiorum. Sergio Maria Gilardino dopo l’insegnamento ad Harvard e Montréal ha abbandonato il mondo universitario per rispondere alla chiamata dei Walser, stabilendosi per otto anni in Valsesia per raccogliere e trascrivere 80.000 vocaboli, 20.000 lemmi in 1200 pagine nell’opera “I Walser e la loro lingua, dal grande Nord alle Alpi”.

Carlo Alfonso Maria Burdet, il più grande esperto del personaggio Guido Gozzano e della sua articolata famiglia, presenta: «Lo Zio, signore virtuoso, di molto riguardo». Personaggi e notizie inediti per Guido Gozzano cattolico. Un affresco composito che rende l’idea dei vasti rapporti familiari della famiglia del poeta, riuscendo a isolare e condurre la ricerca su quegli aspetti intimi della malattia del poeta, del riavvicinamento alla fede e della morte. Lavoro imponente per la profondità suffragato da un certosino lavoro di ricerca e di intreccio tra tante storie e vicende famigliari collegate.

La sezione delle note è aperta da Dario Pasero con la notizia bio-bibliografica su padre Giuseppe Giacoletti, seguito da Pier Massimo Prosio, scrittore di cultura piemontese e studioso di letteratura europea che si occupa della figura di un poeta di Ottiglio, paese paterno del Basso Monferrato: il “poema” porta il titolo: “Ottiglio e dintorni. Valli. Monti. Cenni Storici. Leggende. Ricordi. Considerazioni. In endecasillabi non poesia di Lavagno Federico – ex bracciante ex dipendente comunale agricoltore pluripensionato”.

Silvio Ricciardone, professore di storia dell’arte presso il Liceo Classico e Internazionale “Carlo Botta” di Ivrea  si è occupato di un tema particolare dell’arte iconografica di Ivrea: “Uno squarcio su Ivrea tardo-medievale. Implicazioni storiche, antropologiche, artistiche della Virgo Lactans affrescata nella cripta del Duomo” con un interessante apparato iconografico a colori: Una giovane madre che fatica ad allattare il proprio bambino; due malati in un lazzaretto cittadino alle prese, rispettivamente, con il morbo pestilenziale e la progressiva comparsa di violente infezioni cutanee; un pellegrino o un viandante, intento ad attraversale l’Orco o la Dora: sono all’evidenza tópoi che l’affresco della Virgo Lactans e santi nella cripta del Duomo di Ivrea parrebbe evocare… . Lo studio affronta questo tema dell’iconologia mariana calandolo nel contesto eporediese e canavesano con interessanti comparazioni e deduzioni.

Seguono poi le recensioni dei libri di: Dario Pasero, “Tèit Canaveuj. Riflessioni poetiche piemontesi”, prefazione di Manuel Cohen, di Lavinia Mazzucchetti (a cura), “Thomas Mann, la gioia maiuscola di essere scrittori. Lettere a italiani”, e di Franco Zaio, Paròli ‘d ca nòstra, lavoro di recupero e salvaguardia della cultura e della lingua di Lu Monferrato (Alessandria).

Nella schedatura dei libri e periodici ricevuti si registra: Cristina Zaccanti, “Una storia da raccontare: il laboratorio Missionario della Diocesi di Ivrea”, Ivrea 2014; Massimiliano Mancini (a cura di), “I Miti del Risorgimento e gli scrittori dialettali”, prefazione di Franco Brevini, Roma 2014, Mauro Marè, “Opere” a cura di Marcello Teodonio, Roma 2014, AA. VV. Almanacco Punto della poesia italiana 5/2015”, Alessandria 2015; Angela Anna Tozzi, “Sprazzi di luce – lungo il sentiero della notte”, s.i.l. 2014, Bianca Dorato, “Sël finagi” con post-fazione di Giovanni Tesio. I periodici ricevuti sono: «La Slòira, arvista piemontèisa» Ivrea, «Studi piemontesi» Torino, «il 996», Roma, «Lou Felibrige/La revisto», Aix-en Provence, «Comboscuro», Santa Lucia di Monterosso Grana, «Le nòstre tor», Alba e «Voce romana», Roma.

L’Escalina esce grazie al supporto di Davide Bolognino editore e stampatore in Ivrea.

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Articolo pubblicato il 27/06/2015