“La Memòria dël Temp” 2015

Per il 26mo anno appare il Calendario piemontese pubblicato da Editrice Il Punto Piemonte in Bancarella

Il Calendario piemontese “La Memòria dël Temp” esce da oltre vent’anni: questa del 2015 è la sua 26ma apparizione.

L’immagine di apertura dell’anno 2015 raffigura una corsa organizzata da 778 anni a Caresana, 1007 abitanti in provincia di Vercelli, per la festa del patrono San Giorgio, la prima domenica dopo il 23 aprile: quattro coppie di buoi, trainando un carro con due conducenti, gareggiano dopo che il sindaco ha dato il via alla gara. La tradizione viene così spiegata: San Giorgio aveva salvato il paese da una pestilenza, ogni conducente voleva essere il primo a rientrare in paese per portare ai compaesani i pani benedetti nella cerimonia di ringraziamento.

Intento di questo calendario, pubblicato da Editrice Il Punto Piemonte in Bancarella, è quello di far rivivere un po’ di storia del Piemonte attraverso le fotografie d'epoca ed il commento storico, dove i mesi, i giorni della settimana, il nome dei santi e una parte di notizie e curiosità sono scritte in lingua piemontese.

L’elenco dei testi degli autori che al fondo di ogni pagina considerano avvenimenti, curiosità, eventi, di ieri e di oggi, si apre con “Baciati dalla fortuna” di Bruno Gambarotta, dove si parla dell’Esposizione Universale milanese del 2015 e delle sue ricadute per Torino, collegato a Milano dal Freccia Rossa nel volgere di 33 minuti.

Il tema dell’Expo è il cibo, in tutte le sue declinazioni, compreso il dovere di nutrire la popolazione mondiale. Al Piemonte interessa il versante dell’eccellenza, col progetto di una “Strada del Riso” nelle province di Vercelli e Novara, analoga alla “Strada del Vino” che ha dato ottimi risultati nel Piemonte meridionale.

Altri contributi sono di Milo Julini (“Ël Cit ëd Vanchija”), di Pier Giuseppe Menietti (“Parole di marmo”), di Luigi Griva (“Navigare il Po”), di Simonetta Marra (“Donne e motori”), di Sergio Donna che, con il suo “Borgata San Bernardino”, descrive il nucleo primordiale di Borgo San Paolo.

Michele Bonavero, nell’articolo “Un grande piemontese” parla di Arrigo Frusta, pseudonimo dell’avvocato torinese Augusto Sebastiano Ferraris, poeta in lingua piemontese, redattore della “Gazzetta del Popolo” e pioniere del cinema.

La “Gazzetta del Popolo” è un po’ il fil rouge del Calendario piemontese di quest’anno: leggiamo infatti “C’era una volta la Gazzetta del Popolo” di Franco Senestro che si apre con un toccante ricordo del febbraio 1983, quando  l’agonia del giornale subalpino stava per concludersi, e l’autore aveva accompagnato il padre, interessato ad acquistare caratteri tipografici, nella visita al palazzo di corso Valdocco, ormai in smobilitazione. Qui avevano visto «La statua, un bronzo alto un paio di metri, realizzato dallo scultore Odoardo Tabacchi, raffigurava il genio della libera stampa, rappresentato da una ragazza nuda, coperta solo da uno scudo con l’effige di Bottero, (fondatore e direttore della Gazzetta del Popolo) sotto il piede la ragazza calpesta un cappello da prete. L’allegoria stava a significare l’impegno anticlericale del giornale. “Avej quat sòld, da portela via” disse estasiato alla vista, mio padre».

Nico Ivaldi si sofferma con il suo corposo articolo “La penna affilata del Riusorgimento”, su Felice Govean, uno dei tre fondatori della Gazzetta del Popolo”.

Gli altri articoli sono di Pier Giuseppe Accornero (“La Sindone, un Santo, un Papa”) e di Claudio Santacroce (“Torino, capitale dello sport”), dove si ricorda che lo sport italiano ha origini torinesi e che pare quasi scontato e doveroso che Torino sia stata nominata Capitale Europea dello Sport per il 2015.

Merita un cenno anche la foto dell’ultima pagina che presenta il Principe Umberto di Savoia in visita ad Avigliana, il 5 settembre 1926.

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Articolo pubblicato il 19/12/2014