“Il Volo dell’Aquila Piemontese”
I relatori con il Gruppo storico in costume

Presentato a Palazzo Cisterna il libro di Federico Molinario

La Sala Marmi di Palazzo Cisterna, sede dalla Provincia di Torino, ha vissuto la presentazione del saggio storico sul 111° reggimento napoleonico che fu in gran parte costituito con soldati piemontesi.

Un'opera storico - culturale scaturita dalla passione per la ricerca che ha spinto l'autore sulle tracce di un antenato che ne fece parte. Originario della Valchiusella, Federico Molinario ha così spiegato il significato del suo scritto:

"E' semplicemente quello di voler riportare all'onore delle cronache la piemontesità; mi vanto di essere un pò campanilista, ma ho proprio voluto creare un'opera che parlasse del Piemonte nel suo glorioso passato storico militare."

Quindi non un parallelismo di attualità per richiamare l'attenzione sulla forza del Piemonte trainante su tutta la nazione:

"Mi piacerebbe - ha proseguito Molinario - ma diciamo che gli uomini raccontati in questo libro hanno portato l'onore dei piemontesi in tutta Europa e quindi potrebbe essere una buna spinta per il futuro della nostra regione. Desidero altresì sottolineare come non ci fosse eccessivo entusiasmo nel servire i francesi, ma l'onore di questi soldati al servizio di una "nuova patria" rivelò un contributo onesto e corretto forse proprio in virtù dell'esaltazione della piemontesità di appartenenza".

Il migliore spunto per iniziare la ricerca, una "chiaccherata", cioè, in cui l'autore ha raccontato vicende e passaggi non solo con un elenco di date e nomi, bensì descrivendo la vita giornaliera dei militari, la sanità in tempo di pace e di guerra, i trasferimenti e le prigionie che in quel momento erano abbastanza dure.

"Per cui ho scritto questo libro - ha detto ancora Molinario - recuperando tutti gli elementi in collaborazione con il Gruppo storico del 111° e ringrazio il Consigliere provinciale Renzo Rabellino che ha promosso questo evento nel contesto migliore".

La presenza del Gruppo storico, che partecipa in costume a tutte le rievocazioni, ha fornito la cornice propria alla manifestazione che ha contato una numerosa partecipazione di pubblico, quello stesso che ha poi animato un interessante dibattito sul tema della pubblicazione.

"Uno spazio - è intervenuto  Renzo Rabellino, promoter dell'evento - dedicato ad un momento storico molto importante per il Piemonte e per la Provincia di Torino da cui provenivano la maggior parte dei soldati del 111°".

"Canavesani, piemontesi in genere e valdostani"

ha aggiunto Molinario affermando la volontà di "dare una mano" a tutto il Piemonte.

Infine Franco Ganora, Presidente dell'Associazione napoleonica del 111° reggimento, ha parlato di una grande passione cinquantennale sul napoleonico in generale:

"E' quasi una febbre: un giorno ti salta il pallino, cominci a leggere e dipingere soldatini, ad approfondire le ricerche fino a trasformare la passione in una missione: quella di insegnarle alla gente, e soprattutto ai giovani. Purtroppo c'è tanta ignoranza nel senso che si ignorano certe cose di quell'epoca".

Ganora ha concluso ricordando:

"Mi viene in mente un famoso detto: chi ignora gli errori del passato è condannato a ripeterli".

(Nelle immagini dall'alto a sx: la copertina del libro - il Consigliere provinciale Renzo Rabellino, proter dell'evento, introduce la presentazione del libro - l'autore Fabrizio Molinario - l'intervento di Franco Ganora - lo storico Bocchio - il pubblico - la dedica al Consigliere circoscrizionale Luciana Pronzato - l'Aquila imperiale del 111° reggimento)

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Articolo pubblicato il 17/11/2013