Quando l'amore finisce

Effetti neuro-psicologici

 

 

Amore non è guardarsi negli occhi

Ma guardare nella stessa direzione.

 

L'effetto che l'innamoramento e l'amore hanno sul cervello può essere paragonato all'assuefazione di una droga. All'inizio il cervello prova sensazioni piacevoli e libera sostanze chimiche che provocano forti sensazioni, quindi si ricerca sempre più l'effetto e la conseguente sensazione di euforia.

 

Via, via che la relazione si stabilizza, il cervello abbassa i livelli di serotonina e ritorna alla normalità,  come abbiamo detto nei precedenti articoli, questo meccanismo diventa indispensabile per la creazione di un progetto condiviso.

 

Come mai finisce un amore?

 

Il primo segnale ci arriva dal corpo, infatti non è mai il pensiero razionale a decidere che con quella persona non vogliamo stare, ma il nostro corpo. L'insofferenza di una carezza, la spiacevolezza di un bacio, il fastidio del contatto sono i primi segnali, non necessariamente di fine ma sicuramente di cambiamento in atto.

 

La distanza che si crea tra due persone raramente è determinata da entrambi e questo provoca emozioni molto diverse: senso di colpa e paura di rimanere soli in chi prende atto della fine dell'amore, tristezza e sensazione di abbandono in chi subisce.

 

La fine di una storia è dolorosa per tutte le parti in causa, dalla coppia fino ai parenti più stretti, alle amicizie, ai figli. Evitare la sofferenza non è produttivo, ci piacerebbe molto ma la strada per uscire da un periodo difficile, passa attraverso la sofferenza.

 

Solo cosi sara' possibile effettuare una elaborazione e una conseguente attribuzione di significato.

Ogni coppia affronta situazioni difficili e momenti di crisi, ma non tutte riescono a ristrutturare un nuovo progetto. Come abbiamo detto, il progetto condiviso e' indispensabile per condividere un pezzo di vita.

 

La mia esperienza terapeutica mi ha portato a riflettere sul concetto di scelta. Spesso infatti le persone si sentono bloccate e impotenti, questo provoca stati di ansia e attacchi di panico, sintomi di una situazione costritiva e apparentemente senza via d'uscita.

 

La scelta nella pratica clinica e' l'ultimo degli obiettivi, indispensabile è infatti la comprensione del funzionamento dell'individuo e della coppia.

 

Ogni crisi rappresenta una fine, la fine di una storia, di un matrimonio, di una relazione, ma anche un nuovo inizio, magari riscoprendosi e ri innamorandosi proprio della stessa persona.

 

Caterina Bossa psicologa psicoterapeuta esperta in sessuologia terapeuta EMDR

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Articolo pubblicato il 30/04/2013