Elezioni del Sindaco

In troppi casi un costoso atto formale

Il fatto che, il 25 Maggio per l'elezione del Sindaco, in ben 38 Comuni nella sola Provincia di Torino, essendoci un solo  Candidato, la votazione  sia un atto solo formale dovrebbe farci capire quanto in Italia la Democrazia sia in crisi e quale è il rischio. 

Mentre i Partiti si sbranano, sin da ora con furbeschi ricorsi al TAR, per la conquista delle ambite Poltrone e delle Leve di Comando con il manifesto cattivo esempio della Regione dove l'Etica non è di casa, la Società Civile - pur vittima di continue vessazioni burocratiche - pare disinteressarsi dei comuni destini e, addirittura, arrendersi.

Oltre al deficit di Partecipazione registrato - in crescendo in numerose recenti ricorrenze elettorali sia Amministrative che Politiche - dobbiamo prendere atto del disimpegno e della rassegnazione di diffusi.

Nemmeno la 'parità di genere' che, per rifarsi il look, i Partiti romani hanno imposto contagiando anche le realtà locali, pare avere avuto effetti positivi sul recupero degli astenuti e degli estraniati.

Su questa triste realtà propongo una riflessione.

Certamente, dopo il 25 Maggio, sulla base dei numeri effettivi, i Commentatori Politici si occuperanno con maggiore enfasi del problema e sono curioso di capire con quali argomenti cercheranno, tardivamente, di nascondere la realtà di un Paese dove al Cittadino, da anni, e' stata sottratta la Sovranità che gli spetta.

Mala tempora currunt.

O no?  

 

                                                                      Gian Franco Billotti

 

 

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Articolo pubblicato il 30/04/2014