L'Arco di Strada della Pronda

La storia incredibile di un restauro che sembra impossibile

Spesso sentiamo parlare di litigi e dispetti tra comuni che cercano di strapparsi pezzi di territorio.

In questo caso, invece, è tutto all'opposto.

Ci riferiamo al portale d'accesso alla vecchia cascina Quaglia posto sul confine tra il comune di Grugliasco e quello di Torino. In questo caso, infatti, nessuno dei due comuni rivendica la proprietà...anzi!

Questo perché il monumento, in evidente stato di abbandono, abbisogna urgentemente di un purtroppo costoso restauro in grado di restituirgli l'antico splendore di un tempo.

Il Consigliere della Circoscrizione 3 di Torino, Bernardo Miletto, nella sua interpellanza, ha sollecitato in primo luogo il necessario restauro, ma ha anche proposto, per sbloccare la situazione, la possibilità dell'adozione da parte di una scuola.

La risposta, stranamente celere, dell'Assessore alla Cultura torinese suona chiarissima:”Risulta che l'arco in questione sorga esattamente tra due comuni in territorio privato” Quindi nulla da fare!

A noi “semplici contribuenti”  sarebbe subito venuta in mente un'equa divisione delle spese.

Invece, come spesso accade, ecco la lavata di mani congiunta dei due comuni in questo caso quanto mai d'accordo.

Peccato che non si sia sotto elezioni altrimenti assisteremo alla scalata dell'arco.

Insomma la battaglia sembra essere persa, ma non la guerra. Gioventura Pimontèisa, infatti, non si arrende e commenta:”Non è possibile che questo antico arco cada a pezzi sotto i nostri occhi. Organizzeremo, a settembre, una raccolta firme per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema.

Questa è un'associazione che tutela la lingua e il patrimonio culturale piemontese, e quindi ha tutte le carte in regola per combattere e vincere l'indifferenza verso un patrimonio artistico che è di tutti e che merita maggiore tutela”.

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Articolo pubblicato il 09/08/2013