Alternativa Tricolore - Genova: prosegue la querelle del Coordinatore Troviso con il Sindaco Doria
Immagine di Genova

Lettera aperta al primo cittadino del Capoluogo ligure con l'invito a dimettersi

Il prosieguo della querelle che ormai da tempo tiene banco sul rapporto fra Mario Troviso, Coordinatore provinciale di AT, ed il Sindaco Mario Doria è giunto, praticamente, al capolinea con la richiesta di dimissioni del Primo cittadino.

 

Nel presambolo della richiesta, Troviso ricorda come siano stati colleghi ed avversari politici (mai nemici specifica) nel periodo in cui furono ambedue Consiglieri di Circoscrizione di Albaro, Troviso nelle file dell'MSI e Doria in quelle del PCI.

 

"Con lealtà, rispetto e stima reciproca"  sottolinea Troviso ricordando i tempi di Carattino, Canepa, Montaldo, Musso, Palumbo, Difrancescoantonio.

 

"Tempi - aggiunge - in cui si faceva politica per passione per ideale e non per il proprio tornaconto o per interessi finanziari, tempi nei quali la politica era sganciata dai poteri forti ed aveva una sua autonomia".

   

"Dopo quasi trent'anni - prosegue Troviso -  ci siamo ritrovati sempre su sponde opposte, Lei come Sindaco, io come Coordinatore del movimento politico Alternativa Tricolore, però qualcosa è cambiato; mi permetta: Lei ha perso quell'autonomia politica che la caratterizzava in positivo, la sua semplicità nell'esporre risoluzioni inerenti al territorio e ora Lei fa parte di una maggioranza “delegittimata” in quanto votata da nemmeno la metà dei cittadini genovesi, è diventato lo “zerbino” del PD, è tenuto sotto ricatto".

 

Affermazioni forti che si completano nella riflessione:

  

 "Mai e poi mai avrei immaginato che, uomo di sinistra, avrebbe fatto manganellare gli operai che le chiedevano la difesa di un posto di lavoro, che avrebbe privatizzato enti dipendenti dal Comune, che avrebbe tentato di licenziare i lavoratori del Teatro Carlo Felice, che avrebbe aumentato tasse e balzelli comportandosi come un anti-democratico e portando avanti una politica impopolare".

   

Il Coordinatore provinciale  conclude affermando:

 

 

 

"Caro Professore,  a questo punto è necessario che Lei ritrovi la sua propria dignità sia come uomo sia principalmente come politico, rompa quelle catene che lo legano a qualche “grande burattinaio” ritorni a essere il Marco Doria capogruppo del PCI del Consiglio di Circoscrizione di Albaro. Se non riuscisse a seguire il mio umile consiglio da ex collega e da avversario politico, per il BENE COMUNE della nostra città allora SI DIMETTA !

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/08/2013