La mostra delle meraviglie del “re dei collezionisti” Alexander Basilewsky

Un angolo di Ermitage in mostra a Palazzo Madama fino al 13 Ottobre

Rimarrà aperta al pubblico fino al 13 Ottobre presso Palazzo Madama la “mitica” collezione Basilewsky. L’aggettivo “mitica” non è utilizzato a caso in quanto è il termine corretto per decrivere che cosa ha contribuito a rendere leggendari il suo creatore: Alexander Basilewsky e il Museo dell’Ermitage.

Alexander Basilewsky nato in Ucraina nel 1829 da una nobile famiglia russa di proprietari terrieri e d’arme, dopo aver prestato servizio in India, in Cina e a Vienna si trasferì a Parigi dove trascorse gran parte della sua vita come membro del corpo diplomatico zarista. In Francia incontrò il suo mentore il principe Soltykoff, collezionista e raffinato esperto di arte medievale, che lo appassionò al genere, mentre Alfred Darcel, il futuro direttore del Musée de Cluny e il critico Edouard Bonnefé divennero suoi consiglieri per gli acquisti.

Fin dal primo istante la sua casa in rue Blanche 31, nel IX Arrondissement divenne meta di incontri tra mecenati, artisti e appassionati d’arte e Basilewsky si guadagnò l’appellativo di “Le roi des collectionneurs”.

La collezione comprende arti decorative: intagli in avorio, smalti di Limoges, maioliche italiane, vetri dipinti a oro di età paleocristiana, dittici consolari, cofanetti, un raro corno da caccia (olifante), oreficerie, ceramiche, tessuti, arredi lignei, oggetti d’uso liturgico provenienti da chiese e monasteri: calici, reliquiari, croci, pissidi, flabelli (ventagli liturgici), piatti di legature per codici manoscritti, trittici e piccole statue votive. Il tutto minuziosamente registrato in un catalogo corredato di tavole a colori datato 1874.  

Nel 1885 a causa di problemi finanziari la collezione venne venduta. Il nuovo acquirente: lo zar Alessandro III la acquistò per l’astronomica cifra di sei milioni di franchi e diede l’ordine di sistemare per sempre tutti gli 800 pezzi nelle sale del palazzo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

La collezione rimase intatta anche dopo la Rivoluzione d’Ottobre grazie all’indomita dirigenza del museo Ermitage che spesso impedì alle autorità comuniste di vendere i pezzi più pregiati (ad oggi risultano essere 25 i pezzi venduti o dichiarati irreperibili).

Per la prima volta dal 1885 sarà possibile rivedere in Europa e a Torino parte dell’intera collezione (85 pezzi) attraverso un percorso di arte europea che va dal Medioevo al Rinascimento. Tutto è stato reso possibile dalla colaborazione fra Palazzo Madama-Fondazione Torino Musei, dalla Città di Torino, dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, dalla Fondazione Ermitage Italia e con il sostegno di Intesa Sanpaolo nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni di vita dei Musei Civici torinesi.

Un appuntamento imperdibile per gli amanti del lusso, della raffinatezza, della cultura e per coloro che hanno fatto proprio il motto: "Omnia pro arte" che riassume la visione della vita di Alexander Basilewky.

                                                         

                                                                                                                           Dimitri Piccinini

 

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Articolo pubblicato il 02/08/2013