"La nostra risposta al piano Kyenge: mailbombing con segnalzioni all'UNAR delle discriminazioni subite dagli Italiani"
Il Manifesto UNAR

Forte presa di posizione del Consigliere comunale FDI Maurizio Marrone

"Il Ministro Kyenge ha trovato la sua polizia politica, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nuova creatura della burocrazia romana, che, in mancanza di inesistenti KKK da perseguire in Italia, si diletta ad inviare lettere intimidatorie ad amministratori locali ingiungendo loro di astenersi dal rilasciare ai media dichiarazioni su verità note anche ai bambini, come sulla delinquenza e sporcizia che regnano nei campi nomadi, perché . E’ già successo a nostri Consiglieri eletti nelle Circoscrizioni torinesi".

L'accusa è di Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune di Torino, che rincara la dose:

"L’Italia della Boldrini e della Kyenge somiglia sempre di più al regime descritto in 1984 di Orwell Con un piano nazionale contro il razzismo che sembra pensato apposta per reprimere il dissenso politico contro le politiche anti-italiane annunciate dal Governo Letta-Alfano come lo ius soli o le corsie preferenziali per gli immigrati su casa e lavoro".

"Se davvero il sito dell’UNAR serve a segnalare discriminazioni consumate sulla base della nazionalità - insiste Marrone -  la nostra risposta al Piano Kyenge è semplice: chiederemo agli Italiani con una campagna di comunicazione sui social network di segnalare all’UNAR le discriminazioni che subiscono proprio in quanto Italiani, non da parte di altri privati cittadini, bensì dalle Istituzioni pubbliche".

Il Capogruppo FDI al Comune di Torino sottolinea:

"Graduatorie per le case popolari, per il sostegno al reddito, per l’esenzione dai ticket sanitari, per le liste di attesa negli asili … gli esempi di discriminazione che privilegiano gli stranieri con punteggi e bandi ad hoc non mancano, a partire dagli enti locali: basti pensare che il 70% dei contributi da borse lavoro erogati dal Comune di Torino va ad immigrati, come evidenziato nel nostro dossier  Non è una città per Italiani".

"Siamo sicuri - conclude Marrone - che diventerà un mail bombing spontaneo, che romperà il giochetto preparato dalla Kyenge per affermare che l’Italia è un paese razzista e poter poi giustificare qualunque politica di privilegio per extracomunitari e nomadi".

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Articolo pubblicato il 31/07/2013