USA, la targa che traccia

Un nuovo rapporto evidenza la proliferazione degli scanner digitali di targhe automobilistiche, l'espansione dei database di dati (venduti anche dai privati) e le gravi minacce poste ai diritti dei cittadini

Fonte: Punto-informatico.it

ACLU (American Civil Liberties Union) torna sulla questione delle targhe scansionate negli USA con un nuovo rapporto, con cui l'organizzazione in difesa dei diritti civili evidenzia la pervasività della pratica di identificazione, raccolta e archiviazione delle targhe automobilistiche e le evidenti problematiche poste in fatto di privacy e semplice libertà civili dei cittadini.


ACLU spiega di aver richiesto formalmente alle autorità di 38 stati e al governo federale di Washington informazioni sull'uso dei lettori di targhe, una richiesta che si è estesa a 600 diverse agenzie di polizia, di stato e federali e che ha infine ammassato la bellezza di 26mila pagine di documentazione.

Chiunque, negli States, può "catturare" le sigle delle targhe e archiviarle in database digitali, denuncia ACLU, grazie alla proliferazione dei lettori automatici, alla riduzione dei costi degli apparati tecnologici necessari - sistemi di storage digitale inclusi - e anche grazie ai fondi federali (50 milioni di dollari) forniti alle autorità e alle forze di polizia locali che altrimenti non avrebbero potuto acquistarli.Il numero di scansioni in gioco è enorme, mentre per quanto riguarda le regolamentazioni sui tempi di archiviazioni il caos è totale e si va dalla cancellazione immediata delle informazioni a cui non segue un riscontro di infrazioni immediato, all'archiviazione dei dati per 14, 30 giorni fino ad anni.

In periodo di Datagate ACLU ha gioco facile nell'evidenziare i rischi di tracciamento abusivo e delle possibilità di uso illegale degli archivi messi in piedi dai privati a fini di profitto, mentre per il futuro l'organizzazione esorta all'introduzione di una legislazione in grado di garantire l'uso degli scanner di targhe al solo scopo di far rispettare la legge, con la cancellazione immediata dei dati identificativi dei cittadini innocenti e la possibilità per chiunque di controllare la presenza della propria targa automobilistica in un database locale o federale.

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Articolo pubblicato il 22/07/2013