Trieste, RSA Igea tragedia che si poteva evitare
Il simbolo del Movimento

Lo denuncia Luigi Cortese, Segretario Nazionale di Alternativa Tricolore

Settantasette anni, questa l'età della persona che lo scorso 10 luglio alle 6,45 è caduto nel vuoto dal terzo piano della RSA Igea di Via Valdirivo a Trieste. (Articolo de Il Piccolo del 11/07/2013) Questo porta alla memoria una situazione analoga successa circa 2 anni fa. Il povero degente della RSA non ha lasciato nessun biglietto per dare qualche spiegazione. Oggi molti si chiedono se è stato un atto volontario oppure una tragedia improvvisa data dalla struttura dell'Igea.


"Noi di Alternativa Tricolore - interviene Cortese -  ci chiediamo come mai non è stato ancora recepito e messo in atto il “Decreto del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia n. 0333/2008 del 11/12/2008” che stabilisce importanti criteri per le autorizzazioni delle strutture, noi crediamo che  se questo decreto fosse stato percepito per tempo, casi come questi potevano essere evitati".

 

Questa situazione oltre ad evidenziare responsabilità oggettive per non aver applicato il Decreto sopracitato, vede anche responsabilità più ampie come evidenziate dal responsabile dello “Sportello Aperto Anziani” Sergio Vicini, il quale svolge un ottima ed importante attività sul territorio triestino, che ha detto:

 

"La R.S.A. dovrebbe rappresentare una struttura destinata a consentire la prosecuzione continuativa delle cure secondo un programma terapeutico e di degenza personalizzato e garantendo la fruizione delle suddette prestazioni di assistenza sanitaria. In presenza di persone anziane ultra-sessantacinquenne non autosufficienti cronici, dichiarati dall'Asl. diventa un "parcheggio" temporaneo, in attesa che i famigliari definiscano la collocazione che, può essere la struttura di ricovero del comune o della casa di riposo privata".

 

La criticità che presentano queste strutture R.S.A. è rappresentato dalla gestione, che viene affidata a Cooperative Sociali, con tutte le conseguenze derivate da: appalti al massimo ribasso, presenza di personale non sempre formato (O.s.s.) con la maggioranza proveniente da stati esteri e insufficienza di organico, rispetto al rapporto numero di assistenti con numero di pazienti. Le parole di Sergio Vicini evidenziano altre responsabilità del Comune che continua ad affidare a Cooperative Sociali senza verificare il grado di preparazione del personale utilizzato.

 

"Noi di Alternativa Tricolore - conclude il Segretario Nazionale di AT -  chiediamo ufficialmente agli organi competenti di recepire ed adottare il Decreto del Presidente della Regione n. 0333/2008, per salvaguardare l'incolumità degli ospiti delle strutture comunali".

 

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Articolo pubblicato il 17/07/2013