Salviamo Corso Marconi!

I cittadini che amano San Salvario hanno manifestano per salvare gli alberi di corso Marconi

Si è svolta nella serata di giovedì 4 luglio, in corso Marconi angolo via Madama Cristina, la manifestazione organizzata dal Comitato “Salviamo Corso Marconi” per protestare contro il progetto di costruzione di un parcheggio sotterraneo privato che distruggerà uno dei viali più antichi di Torino.

 

Come previsto dagli organizzatori, si è trattato di uno slow mob: i partecipanti, molti con capi d’abbigliamento di colore bianco, si sono raccolti nel parcheggio centrale di corso Marconi, portando ciascuno qualcosa da mangiare e da bere da condividere sotto gli alberi.

 

Si è così allestito un consistente buffet mentre un complessino jazz ha rallegrato l’atmosfera già festosa, dove erano molto numerosi i giovani e si vedevano cani di tutte le razze e di tutte le taglie, alcuni col loro bravo fiocchetto bianco.

 

Le molte foto esposte e la funebre bardatura di alcuni alberi “Condannato a morte da umani arroganti” ricordavano che non si partecipava ad una festa di strada ma ad una manifestazione per esprimere con forza l’indignazione per la condanna definitiva di un bene comune storico, paesaggistico, ambientale, condanna che va contro la volontà dei cittadini.

 

Spendo sempre volentieri qualche parola sul Borgo San Salvario, anche per ragioni emotive, visto che dal 1969 al 2000 vi ho trascorso il periodo degli studi universitari e buona parte della mia vita lavorativa.

 

A questo legame emotivo si unisce il mio profondo amore per gli alberi, alberi che in quel viale di Torino assumono un particolare valore scenografico.

 

Il corso Marconi, come ricorda il  Comitato, è uno dei più antichi di Torino, rappresentato nelle vedute di fine Seicento del “Theatrum Sabaudiae”, con funzione di collegamento, con scenografiche quinte verdi, del castello del Valentino con la chiesa di San Salvario, che gli alti e frondosi alberi “stringono un cannocchiale prospettico”.

 

Il viale di corso Marconi non rappresenta soltanto un bene paesaggistico e storico, ma anche un’occasione di “buon” turismo, visto che nessun turista sarà interessato alle torrette degli ascensori, alle griglie di aerazione o alle rampe veicolari di un parcheggio interrato!

 

Il Comitato si oppone alla costruzione del parcheggio privato sotto il viale di corso Marconi perché per lo scavo del parcheggio, previsto nel tratto tra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio, gli ippocastani  - già ora non in buone condizioni e bisognosi di cure opportune - verranno rimossi.

 

I 23 più vecchi, di maggiori dimensioni, saranno abbattuti; i 28 più piccoli saranno trapiantati al Valentino e il loro destino appare aleatorio.

 

A fine lavori saranno messi a dimora nuovi alberi ma, sul cemento del parcheggio, non diventeranno mai alberi di alto fusto. È già successo alle betulle di piazza Valdo Fusi che, dal 2005 sono rimaste mingherline e smilze.

 

Alla manifestazione, hanno preso brevemente la parola Giancarlo Portis, Presidente del Comitato, e Umberto Capra, Vice Presidente; sono stati osservati due minuti di silenzio ed è stato piantato, fra gli applausi, un giovane ippocastano, nel malinconico spazio vuoto lasciato da una pianta morta.

 

Questo gesto simbolico ha assunto un particolare significato perché la piantina è nata da una castagna raccolta sul corso Marconi nove anni or sono e messa in vaso da Giorgio Portis, fratello del Presidente dell’Associazione.

 

Ho già detto di essere affezionato a San Salvario: ho quindi voluto portare questo mio sommesso contributo ad una causa che ritengo meritoria: distruggere un viale di quattro secoli, baricentro del borgo San Salvario, per costruire posti auto privati sotterranei appare incoerente con un progetto di riqualificazione e abbellimento.

 

Il mio è un contributo più emotivo, forse, che strettamente giornalistico.

 

Maggiori informazioni ed una precisa documentazione si possono trovare sul sito e sulla pagina Facebook del Comitato: http://salviamocorsomarconi.altervista.org

https://www.facebook.com/pages/Salviamo-Corso-Marconi/488701507864168

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 06/07/2013