La Regione Piemonte taglia gli sprechi
L'Aula del Consiglio regionale

"Fallimentare il progetto TNE targato Bresso" afferma il Consigliere FdI Massimiliano Motta

Ieri è stato presentato dall’ Assessore Ghiglia in I Commissione la nuova versione del Piano strategico di razionalizzazione delle Partecipate regionali, al cui interno finalmente viene deciso di abbandonare  il progetto TNE, portato avanti dalla Giunta Bresso con l’unico scopo di favorire economicamente il soggetto cedente le aree acquistate dalla società.

 

Torino Nuova Economia, sostiene Motta,

“ha rappresentato per le casse pubbliche una colossale DISECONOMIA mediante un cospicuo esborso di danaro per  indebitamento. L’aberrante scopo sociale prodotto è stato di comprare al prezzo più alto e tentare di vendere ad un valore decisamente più basso e, contro ogni logica imprenditoriale, realizzare la maggiore perdita effettiva a danno dei contribuenti".

Come afferma l’Assessore Ghiglia, la decisione di uscire da TNE è motivata dal fatto

“che in tutti questi anni TNE non è riuscita a realizzare la sua mission di decollo di un polo industriale nelle aree ex Fiat Mirafiori e Campo volo…”.

Aggiunge Motta:

“Si tratta di  una questione da 90 milioni di euro che ha reso alla Regione ed alla comunità una cifra pari a zero”. 

Per la cronaca infatti, fin dall’inizio l’operazione era già in perdita : alla data del 23 dicembre 2005, la TNE Spa versò alle società del Gruppo Fiat la somma complessiva di € 81.174.191,00 per il solo trasferimento delle proprietà cedute, di cui il 50% da ricondursi alla Regione Piemonte per il tramite della Finpiemonte spa, tralasciando il costo e le spese vive sostenute per la gestione della stessa. 

Dopo l’acquisto di quel terreno, precisa Motta:

“La società ha speso centinaia di migliaia di euro in studi e progetti di fattibilità per dare nuova destinazione ai terreni acquistati. Carta straccia, che non ha dato alcun frutto. Messe a bando per ben 3 volte, le gare per la vendita di queste opere sono andate deserte.”

Ringraziamo quindi l’Assessore Ghiglia per il risparmio che apporterà alle casse pubbliche, tagliando le spese vive ed infruttuose per la gestione TNE che dal 2005 produce di fatto solo perdite.

Il tema Partecipate è complesso e delicato:

"E' indubbio tuttavia - conclude Motta -  che si debba analizzare caso per caso, non tralasciando mai che dietro i numeri ci sono persone e famiglie, competenze e know how. Il giro di vite sulla spesa pubblica, in queste ore evocato da alcuni colleghi di maggioranza e opposizione, non può essere uno slogan asettico. Bisognerà infatti dare conto alle famiglie coinvolte -che non sono numeri su un bilancio- delle scelte compiute e non si possono accettare slogan populisti alla Costa che rimandiamo al mittente. Certo è che la crisi economica vissuta dalla società, dall’industria, dalle piccole aziende, dai professionisti, non può consentire di sperperare il denaro pubblico ed ogni euro speso deve trasformarsi in investimento, sviluppo e produzione. Quella da tagliare è l’inefficienza non il lavoro”

 

 

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Articolo pubblicato il 02/07/2013