Regione - La possibilità di cacciare estesa alle aree contigue e non più limitata alla residenza anagrafica
Foto di repertorio

Lo afferma Luca Pedrale, Presidente del Gruppo consiliare regionale Pdl

“Con questo provvedimento si dà una soluzione pressoché definitiva a un tema che è stato più volte posto alla nostra attenzione: si estende la possibilità di cacciare – prima limitata alla zona della sola residenza anagrafica – anche nelle aree contigue e quindi in tutto il comprensorio”.

Con queste parole il presidente del Gruppo consiliare regionale del Pdl Luca Pedrale commenta l’approvazione, oggi nell’Aula di Palazzo Lascaris, del Ddl 285, relativo alle aree contigue alle aree protette.

 

“Con sentenza n. 193 del 4 giugno 2010 – spiega Pedrale – la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell’articolo 5, comma 1, lettera c) della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19, (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità). Al fine di adeguare la legislazione regionale ai pronunciamenti della Corte, con la legge regionale 3 agosto 2011, n. 16, si è provveduto a riclassificare parte delle predette zone naturali di salvaguardia in aree contigue che, come tali, trovano il loro precedente nella legge quadro 391/1994. Tali aree sono finalizzate a garantire un’adeguata tutela ambientale nei confini delle stesse e nelle quali la gestione dell’attività venatoria, della pesca e delle attività estrattive è vincolata a idonei piani e programmi da redigere d'intesa con gli enti locali interessati e i soggetti gestori".

 

"Tale disposizione - conclude il Presidente Pedrale -  entrata in vigore il 1° gennaio 2012, ha tuttavia ingenerato un forte disagio in quanto, non prevedendo la legge regionale istitutiva della aree contigue la relativa tabellazione, e quindi la riconoscibilità delle medesime, è oggi impossibile - salvo con l'utilizzo della cartografia - comprendere dove iniziano i confini delle medesime e pertanto dove rispettare i doveri che l’essere in un’area contigua comporta”.

 

“Pertanto – precisa Pedrale – si è ritenuto opportuno presentare al Consiglio regionale un disegno di legge complessivo che, tra l’altro, ha dato soluzione all’annoso problema legato alle aree in cui si può cacciare”.

 

 

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Articolo pubblicato il 19/06/2013