Datagate, il Presidente USA Obama istituirà una commissione indipendente di verifica

Mentre lo scandalo Datagate si allarga, le aziende IT pubblicano le richieste dati da parte di NSA nell’ambito di Prism. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama promette una commissione indipendente di verifica

Fonte: Itespresso.it

Lo scandalo Datagate si allarga, e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama promette una commissione indipendente di verifica. Intanto le aziende IT, preoccupate per il danno d’immagine e per le eventuali ripercussioni in Europa, pubblicano le richieste dati da parte di NSA nell’ambito di Prism: Facebook, Apple, Microsoft e Google sono impegnate nello sforzo di rassicurare gli utenti in merito alla tutela della privacy anche sotto le stringenti normative anti-terrorismo. Facebook ha reso noto le richieste di NSA (9-10 mila richieste relative a 18 – 19.000 utenti), e anche Microsoft ha pubblicato le richieste (6-7 mila per 31- 32 mila account) ricevute nell’ultimo semestre 2012. Google ha aggiunto le richieste dell’FBI al transparency report, mentre Apple è scesa nei dettagli: ha ricevuto fra 4 e 5 mila richieste relative a 9 – 10 mila account.

Appena è esploso lo scandalo Datagate, quando il Guardian ha pubblicato lo scoop, le aziende Big IT hanno chiesto alle autortà il diritto di pubblicare i dati, per fare chiarezza. E il primo interessato a sgombrare il campo dai dubbi, è il Presidente USA Barack Obama, che, per questo motivo, istituirà una commissione indipendente di verifica: fare chiarezza è urgente per tutti.

Il commissario alla Giustizia UE Viviane Reding ha scritto una lettera al suo “omologo” statunitense, avvocato generale Eric Holder, per chiedere se è stata violata la privacy di cittadini europei. Il Council of Europe, che riunisce 47 Stati membri, ha denunciato il rischio potenziale di abuso dei diritti umani.

Check and balance: Obama vuole dimostrare che pesi e contrappesi, controlli e bilanciamenti, hanno impedito abusi, visto che i programmi di sorveglianza elettronica della National Security Agency (Nsa) sono “trasparenti” in quanto soggetti a controlli incrociati da parte del Congresso e dei tribunali federali; ma ammette che i cittadini debbano essere rassicurati inmerito al rispettto della privacy. “Dobbiamo trovare il modo per rassicurare il pubblico che ci sono controlli e bilanciamenti” sull’operato dei servizi segreti e “che le loro telefonate non vengono ascoltate, che i loro sms non vengono monitorati, che le loro e-mail non vengono lette da qualche grande fratello da qualche parte“, ha detto Obama, intervistato dall’emittente Pbs.

Basterà una Commissione indipendente di verifica, a disinnescare la miccia accesa dal  whistleblower Edward Snowden? Pare ancora presto per dirlo. Il sito DuckDuckGo, che offre un servizio anonimo di ricerca e promette di non inviare informazioni sulle ricerche a terze parti, ha visto il traffico sul suo sito salire da 1.8 milioni lo scorso 7 giugno, quando esplose lo scandalo, a 2.48 milioniil 13 giugno. Segno che gli utenti si fidano sempe meno. Il fallout del caso Prism è solo all’inizio.

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Articolo pubblicato il 18/06/2013