L'antivirus che rimprovera i pirati

Il software di Malwarebytes rileva le copie illegali e chiede ai pirati di non farlo più

Fonte: Zeusnews.it

Malwarebytes Anti-Malware è un noto e apprezzato software di sicurezza, che ricerca ed elimina virus e malware in generale; sfortunatamente per i suoi produttori, è anche molto piratato.

Molti degli utenti che ne apprezzano le capacità non lo acquistano ma preferiscono scaricare un keygen (quei programmini che generano chiavi di attivazione apparentemente valide, con le quali ingannare il software) o una crak di qualche tipo.

Malwarebytes ha così deciso di passare al contrattacco e modificare il proprio software in maniera tale che rilevi anche l'eventuale attivazione illegale cercando crack e keygen.

Se li trova, mostra tra i risultati un malware dal significativo nome Dont.Steal.Our.Software, ossia Non.Rubate.Il.Nostro.Software: in pratica, si limita a mandare un messaggio chiaro ma gentile a quanti si danno alla pirateria.

Bruce Harrison, di Malwarebytes, spiega il perché di questo approccio tanto soft: «Diverso tempo fa ci siamo accorti che essere superaggressivi nei confronti della pirateria è uno dei modi più veloci per allontanare i propri fan, dato che spesso crea problemi agli utenti legittimi».

Così è stato deciso di non alterare né sminuire le funzionalità delle copie pirata scoperte, ma di limitarsi a inviare un messaggio inequivocabile, nella speranza che sortisca qualche effetto.

In qualche caso, poi, appare un promemoria che ricorda agli utenti che stanno usando un software pirata.

Il problema più serio secondo l'azienda è che gli utenti di software pirata spesso non possono ottenere gli aggiornamenti, finendo così per cullarsi in un falso senso di sicurezza, oppure scaricano del malware proprio insieme al keygen col quale attivare l'antimalware.

D'altra parte, Malwarebytes riconosce il ruolo che i pirati hanno avuto nella diffusione del software: «I nostri fan sono stati indispensabili nel diffondere il programma e sì, tra loro includiamo anche i pirati».

 

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Articolo pubblicato il 13/06/2013